Olivo Matto

Natale in frantoio

Luigi Caricato

Natale in frantoio

Quest’oggi voglio farvi proprio un bel dono. Riporto volentieri, per voi che mi seguite sul blog Olio Officina, una poesia di Giorgio Mannacio, scritta su mia esplicita richiesta e pubblicata sul numero 14 della rivista “L’Aria dei Messapi”, un’iniziativa editoriale dell’azienda condotta dalla mia famiglia. Un’iniziativa che ho seguito io passo passo, un modo per contribuire a innalzare quella cultura dell’olio che tanto manca nella società. Oggi è Natale, e non c’è di meglio che affidarsi ai versi del magistrato-poeta.

NATALE NEL FRANTOIO

Giorgio Mannacio è nato in Calabria nel 1932 ed è vissuto quasi sempre a Milano. Fino al 2004 ha esercitato la professione di giudice. Dopo un esordio con due epigrammi pubblicati su “Il Verri” nel 1959 (nella rubrica Diario minimo curata da Umberto Eco), ha pubblicato poesie su “Il Caffè di Vicari” (1963-1966), su “L’Almanacco dello Specchio” Mondadori (1977), su varie riviste letterarie e su “Il Corriere della Sera”. In volume: Comete e altri animali (Sabatelli 1987 con prefazione di Vico Faggi), Preparativi contro tempi migliori (Aleph 1993, con prefazione di Giovanni Testori), Storia di William Pera (Campanotto Editore 1995), Fragmenta mundi (Edizioni del Leone 1998), Visita agli antenati (Philobiblon 2006, con prefazione di Arturo Schwarz) e Dalla periferia dell’Impero (Edizione del Leone 2010). Scritti teorici sulla poesia sono stati pubblicati su “Molloy” (1989-1993), “Il Monte Analogo” (2009) e “Ippocrene” (2008 – 2009).

Natale nel frantoio

Non devi disturbare

in quest’aria che trema di sole e vento

la pace degli dei; l’ulivo centenario

non dà ombra che possa riposare

uno spirito inquieto.

La sua consolazione è nel segreto

che offre i suoi amari frutti al tuo destino

nel buio delle màcine

nel fragore dell’acqua che li frange

e stilla olio divino.

Si fa luce quel nutrimento

nell’ora che tra tutte è la più quieta

e la fiamma che segna il mutamento

torna sul nostro pane oggi che è festa

ed è riapparsa in cielo la cometa.

Giorgio Mannacio

Marzo 1998

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