Olivo Matto

Nel cuore pulsante dell’olio, tra Semproniano e Abbadia di Fiastra

Luigi Caricato

Nel cuore pulsante dell’olio, tra Semproniano e Abbadia di Fiastra

Ieri, sabato 28 maggio, giornata interamente consacrata all’olio extra vergine di oliva. In mattinata ho moderato un convegno a Semproniano, mentre nel pomeriggio sono stato ad Abbadia di Fiastra, in provincia di Macerata, sempre per un convegno di cui sono stato moderatore. Nel primo caso, l’incontro ha riguardato una manifestazione giunta alla diciassettesima edizione: il premio “L’Olivo della Strega”, riservato agli oli della Maremma Grossetana e dell’Amiata. Nel secondo caso, l’incontro ha riguardato una rassegna giunta all’ottava edizione, riservata agli oli monovarietali. Sarà pur stato faticoso, per me, muovermi tra Toscana e Marche, ma ne è valsa la pena.

Si tratta sicuramente di un segnale positivo, a testimonianza di come effettivamente si voglia reagire a uno stato di generale quiescenza che attraversa il settore oliandolo. Ho incrociato infatti sguardi di persone volitive e determinate, ho stretto mani di persone che hanno il coraggio di osare e di impegnarsi sul fronte della qualità, nonostante in giro vi siano extra vergini posti in vendita a prezzi stracciati, ignobilmente sottocosto.

Un esempio di persone di buona volontà? Ve ne offro due.

In Toscana, a Semproniano il sindaco Gianni Bellini sta lavorando intensamente per ridare vita a un albero storico, l’Olivone di Semproniano, che una mano disgraziata e malvagia ha dato alle fiamme nel 1998. Sia l’Olivone, sia d’altra parte tutti gli olivi presenti nel territorio, rappresentano per il sindaco Bellini uno straordinario biglietto da visita per la sua cittadina, ed è certo, certissimo, di riuscire nell’intento del recupero. L’impegno è corale e comprende tante professionalità, tra cui l’Istituto Statale di Istruzione Tecnica e Professionale Leopoldo II di Lorena di Grosseto.

In terra marchigiana, la “regina” degli oli monovarietali, Barbara Alfei -ch’è capo panel di Assam Marche – attraverso il suo lavoro sta creando le condizioni ideali affinché l’identità genetica e territoriale degli oli autoctoni italiani non resti solo un generico auspicio, ma una solida quanto concreta realtà. Ed è sufficiente sfogliare il nuovo catalogo degli oli monovarietali, pubblicato proprio in questi giorni per i tipi di Edagricole, per rendersene conto.

Nulla da aggiungere, per ora. Intanto, di queste mie due esperienze odierne ne scriverò ampiamente più avanti, state pur certi.

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