Io ho sempre amato le olive da tavola. Ne ho mangiate tantissime. Sono state il nutrimento della mia infanzia e fanciullezza, della mia adolescenza e gioventù, e lo sono tuttora, da giovane adulto. Sì, ci metto ancora quel “giovane”, visto che in Italia si è sempre giovani per statuto. E così questo mio post odierno è dedicato a Francesco Rosati, che in occasione della conferenza stampa di presentazione di Olio Officina Food Festival ha contribuito alla buona riuscita del rinfresco con le sue deliziose olive da mensa, nonché con i suo patè e tapenade. Tutti i giornalisti hanno apprezzato, ma ci sarebbe bisogno di riservare maggiore attenzione alle olive da tavola, a cominciare dalla lettura di libri sul tema, come il mio A tavola e in cucina con le olive, edito da Tecniche Nuove.
Stranamente il nostro Paese ha grossi limiti in fatto di olive da tavola, ne consuma tantissime ma ne produce poche, perché si concentra fin troppo sulla oleificazione delle olive. Ora una domanda mi sembra legittima e doverosa: non sarebbe il caso di focalizzare le attenzioni produttive anche sulle olive da mensa? Che senso ha doverle importare quando in realtà vi sarebbe un mercato altamente ricettivo?
Strano Paese il nostro. Per fortuna che c’è Francesco Rosati che oltre a produrre un ottimo extra vergine Dop Sabina, ci rende felici anche attraverso le sue olive da gustare felicemente a tavola. Evviva le olive! E’ impossibile rinunciarvi.
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