Ci vuole coraggio e perseveranza. Ci vuole una nuova e diversa classe politica e dirigente. Ci vuole una nuova visione economica e sociale. Ci vuole tutto un altro spirito, rispetto a quello cui stiamo mestamente assistendo. Ecco allora che penso a due simboli chiave, presenti nell’emblema della Repubblica Italiana. Il ramo di olivo da un lato, il ramo della quercia dall’altro. Ci vuole più unità, ci vuole più attenzione al Paese. Nessuno si senta escluso, occorre partire da noi stessi.
L’olivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna, sia nel senso della fratellanza internazionale.
La quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano.
L’emblema prescelto il 5 maggio del 1948 è stato realizzato da Paolo Paschetto, ed è caratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata e i rami d’olivo e di quercia.
Per completezza d’informazione: la stella è da associare alla personificazione dell’Italia; la ruota dentata d’acciaio è simbolo invece dell’attività lavorativa, ispirato al primo articolo della Carta Costituzionale:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Cosa occorre altro? Cosa occorre di più? Forse qualcosa di diverso, un segno di discontinuità sarebbe ben gradito.
Non è accettabile subire quest’epoca di decadenza morale senza fine. Il declino cui stiamo assistendo è indecoroso. Riprendiamoci il Paese, basta fratture e divisioni. Cerchiamo l’unità. Nel nome dell’olio.
L’olio ricavato dall’oliva fa parte della nostra storia ed è un corpo liquido che aggrega e amalgama, che unisce e tiene insieme ciò che è diverso; e questa sera vorrei idealmente condire il mio cibo con l’olio dell’Unità d’Italia, quello imbottigliato da Olea. Peccato non averlo ricevuto in dono (a parte la fotoche riporto a lato), quale felice auspicio per un futuro diverso.
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