Olivo Matto

Non manchi mai la farinata di ceci. Almeno una volta l’anno

Luigi Caricato

Non manchi mai la farinata di ceci. Almeno una volta l’anno

Non l’ho mai mangiata da bambino. Non rientra certo nella tradizione del Salento, la mia terra natale. Seppure amo tanto i ceci, più di molti altri legumi, è solo da un po’ di anni a questa parte – forse dieci, forse venti – che mi nutro con grande gioia di farinata di ceci. Ora lo faccio spesso, con mia grande soddisfazione. Pochi ingredienti, essenziali: farina di ceci, acqua, sale, pepe e, ovviamente, olio extra vergine di oliva.

L’ideale è un olio dal fruttato di media intensità. Ed è divertente notare come in una terra di confine tra la Liguria e l’alta Toscana, siano diverse le varianti.

L’ultima volta l’ho mangiata ai Ronchi, in provincia di Massa.

La farinata più insolita e sorprendente l’ho sperimentata tuttavia in Liguria.

All’impasto base, dopo aver opportunamente mescolato l’olio: entra in scena il rosmarino, ma anche la borragine, i funghi, i carciofi, i cipollotti, il gorgonzola.

Una raccomandazione, per chi non l’ha mai mangiata: la farinata va consumata necessariamente tiepida.

In altro post, per chi voglia approfondire, ho riportato maggiori dettagli: qui.

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