Questo editoriale è stato pubblicato anche nel numero 15 del mensile digitale sfogliabile Oliocentrico, che si può leggere e scaricare CLICCANDO QUI
Tenete bene in mente la data: lunedì 5 ottobre 2020. La città: Milano. Il luogo: il Palazzo delle Stelline, corso Magenta 61. La circostanza: la terza edizione del Forum Olio & Ristorazione. È una iniziativa di grande importanza, cui tengo moltissimo, motivo per il quale l’ho organizzata e fatta rientrare tra gli eventi proposti da Olio Officina. Ovviamente il pubblico che avrà il privilegio del posto garantito sarà quello della ristorazione: il canale Horeca in tutte le sue figure professionali.
Lo spazio che abbiamo individuato per l’incontro è collocato al primo piano ed è molto grande, in modo da garantire, attraverso il distanziamento fisico, la salute del pubblico, dei relatori e di chi organizza in questo tempo difficile. Ci sarà anche una diretta streaming, in ogni caso.
Le aziende che parteciperanno avranno la possibilità di far degustare i propri oli nel corridoio antistante. L’appuntamento è importante. Lo è perché mette insieme chi produce e commercializza l’olio extra vergine di oliva con coloro che ne usufruiranno in modo professionale all’interno delle loro cucine. Senza mai trascurare la sala, perché l’olio non deve restare confinato solo nelle cucine, ma deve essere presente in grande evidenza anche, e soprattutto, in sala.
Per questo il tema portante della terza edizione del Forum è il “carrello degli oli”. Si tratta una struttura mobile, leggera, maneggevole, che accoglie ed espone gli oli extra vergini di oliva, ma, all’occorrenza, anche altri oli, o altri condimenti (esempio: gli aceti).
Le novità che emergeranno saranno pubblicate nel numero 12 di OOF International Magazine. Non mancheranno le proposte. Per esempio: l’invito ad accogliere sui tavoli delle confezioni appropriate, evitando le bustine monodose. Meglio infatti le bottiglie mignon, disponibili ora anche al di sotto dei 100 ml. Altra proposta: l’invito a far pagare al cliente l’olio, magari incentivandolo con prezzi abbordabili, per esempio due euro la mini confezione. L’olio è un ingrediente quando è nel piatto ed è di conseguenza compreso nel costo della portata, come tutti gli altri ingredienti. Il filo d’olio per quanti lo vogliano aggiungere va invece fatto pagare.
È utile far pagare l’olio così come d’altra avviene per l’acqua e il vino. All’inizio tutti bevevano l’acqua del rubinetto, attingendo dalle brocche, ma poi, via via, tutti, ma proprio tutti, hanno preferito richiedere l’acqua in bottiglia. Questo salto culturale spetta farlo ora anche per l’olio extra vergine di oliva. Occorre creare una nuova esigenza e farla percepire come necessaria. Si tratta, per tutti, di una acquisizione di civiltà molto importante. Occorre crederci, e agire.
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