Olivo Matto

Oggi se non sei un capo panel non sei nessuno

Luigi Caricato

Oggi se non sei un capo panel non sei nessuno

Quest’oggi è domenica e voglio essere simpatico. O almeno, mi sforzo di esserlo. Rilascio così una dichiarazione per i posteri, qualora mi venisse un mancamento imprevisto e improvviso: “Io non sono un capo panel, e nemmeno voglio esserlo. Anzi, non voglio neppure essere un assaggiatore, anche se assaggio gli oli ormai da una vita, con ogni probabilità anche prima di nascere”. C’è un tizio invece che su facebook ha esordito dicendo, con ieratica ammissione: “Io sono un capo panel”. E allora, colto di sorpresa, scrivo subito al mio amico Massimo, in chat, e chiedo: “Massimo, tu sei un capo panel? Perché non sei un capo panel? Tutti sono capo panel, ormai”. Non essere capo panel è come andare in giro per strada senza mutande. Oggi, se non sei un capo panel, non sei nessuno. Poco importa che non hai il panel, ciò che conta è essere un capo, o comunque dichiararsi tale. C’è anche qualcuno che sforna capi panel a ripetizione. E c’è perfino chi è disposto a pagare un corso per farsi proclamare – alzatevi tutti in piedi! – capo panel.

Anzi, tanto per dire, c’è anche un altro tizio ancora – più attempato, un poco ombroso – che tutte le volte che mi scrive – e scrive sempre email collettive, destinate a una lunga e imprecisata lista di soggetti – riporta in coda tutte le sue qualifiche, almeno una decina. Ma non mi fido molto di lui. Sì, perchè se sei un capo panel ma non sei il responsabile di una bocciofila, a che serve vivere, respirare, mangiare, bere, fare pipì, popò e non dico altro. Caspita, anche questo signore è un capo panel, seppure sia sprovvisto come altri di un panel.

Non sei un capo panel? Nah! Non conti niente, capo panel devi diventare.

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