Olivo Matto

Oltre l’etichetta

Luigi Caricato

La nuova frontiera dell’alimentazione? Si chiama vista, olfatto, gusto. Proprio così: la scelta di un buon cibo non può fermarsi alla sola etichetta, occorre andare oltre.

L’etichetta è solo un’indicazione. Utile, utilissima per carità. Essenziale, certo, ma insufficiente. Non ci garantisce del tutto. Solo indirettamente.

Quando dallo scaffale viene individuato un prodotto, prelevato e fatto analizzare, in modo da verificarne l’esatta corrispondenza a quanto riportato in etichetta, solo allora può garantire appieno il consumatore, ma soltanto a posteriori.

Quando, a opera di un qualsiasi organismo di controllo tra i tanti esistenti in Italia viene infatti effettuata un’operazione di verifica, solo allora possiamo sentirci tranquilli. L’etichetta in quanto tale, quando la leggiamo, può solo informarci, ma non garantirci di nulla, se non appunto indirettamente.

Chiarito ciò, va effettivamente compreso come l’etichetta contraddistingua solo una determinata categoria merceologica, il resto spetta al consumatore. Tutto qui. Per la scelta di un cibo, al di là di quanto si legge in etichetta, conta la propria esperienza personale e il confronto. Non fermarsi mai al prezzo, ma al proprio gusto personale. A volte basta un semplice “mi piace”, “non mi piace”.

Se poi si riesce a essere così bravi da agire in maniera consapevole, scegliendo, e individuando, anche la qualità, pur senza trascurare il giusto prezzo, allora sì che saremmo proprio bravi e degni di essere chiamati “consumatori comsapevoli”.

Tutto si gioca sui propri sensi, e sul bene dell’intelletto. Mai, dunque, scelte fatte solo in funzione del prezzo. Andare oltre l’etichetta, è il primo passo da compiere.

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