Il legame con la Maremma grossetana è per me solido e antico. Ho sempre amato il territorio che dall’Amiata va verso il mare. Vi trovate paesaggi da favola, gente operosa, un’agricoltura consapevole e capace di guardare al futuro, con imprenditori illuminati e sensibili. Il libro Olivo e olio in Maremma, scritto insieme con Giovanni Belletti, Antonio Cimato e Valter Nunziatini, mi hanno fatto scoprire anche un trascorso storico che rende il presente ancora più significativo per il grande, faticoso e instancabile lavoro di un susseguirsi di generazioni che hanno di fatto reso fertili terre un tempo impraticabili. Nel paesaggio attuale, vi è la chiara impronta dell’uomo che con la sua saggezza e perseveranza ha saputo rendere fruibile, e bello anche da vedere, il territorio. Provo pertanto un sentimento di grande vicinanza affettiva e di leale prossimità, dopo ciò che è accaduto di recente con le terribili alluvioni che hanno messo in ginocchio territorio e popolazione. Le tante brave e oneste persone che nel corso degli anni ho conosciuto – amministratori pubblici compresi – meritano di essere sostenute per risollevarsi. Più che con parole, con la concretezza di un gesto, quale può essere il dono, da fare per Natale ai propri amici e conoscenti, dei prodotti della terra, dall’olio al vino, ad ogni altro alimento. La vera solidarietà è nella condivisione di un dolore e nello sforzarsi, nel contempo, di tenere in piedi, sostenendola con determinazione e affetto, l’economia di una terra che ha saputo essere da sempre generosa e autentica, a partire dalla grande intuizione nel predisporre e rendere operativi i tanto imitati “distretti rurali”. Almeno a Natale, il regalo deve poter essere sganciato da logiche grettamente commerciali; meglio concepirlo in un’ottica di solidarietà.
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