
Tutti dicono “quest’olio è dolce, delicato, morbido”. Detto e fatto, l’Esselunga ha esordito con una nuova segmentazione di prodotto, affacciandosi sullo scaffale con l’olio extra vergine di oliva “dolce”, in bottiglia da litro. Sappiamo che “dolce” è una sensazione che in realtà non esiste in un olio, perché la dicitura corretta è assenza o scarsa percezione della nota amara, ma sappiamo anche bene come si tenda abitualmente a dire, in maniera più diretta e immediata: “dolce”; anche perché, confessiamolo, appaga di più il consumatore. E così, dopo il “Gentile”, il “Robusto” e il “Fragrante” lanciato anni fa da Bertolli, nasce un nuovo corso per la comunicazione dell’olio. Si storicizza così un’espressione in realtà già ricorrente.
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