Olivo Matto

Quanto ho da dirvi

Luigi Caricato

La rivista Olio Officina Magazine non era da me prevista, quando è nata. Non c’era motivo di mettere insieme un nuovo giornale. Se ha preso forma e sostanza, è perché c’è stato un vuoto comunicativo lacerante. Ho sperimentato direttamente sulla mia pelle, pagandone in prima persona le conseguenze, le grandi difficoltà nel mantenere di questi tempi una salda visione di libertà e indipendenza.

Non ho mai accolto lusinghe di alcun tipo, né mi sono mai sottomesso pavidamente a pressioni esterne. Sono andato avanti per la mia strada e ringrazio coloro che mi sostengono non a parole, perché è troppo facile, soprattutto se lo si fa in privato, ma in modo concreto.

E così, vista la situazione generale, fatta di lotte intestine, e direi anche tribali, meglio abbracciare la via dell’indipendenza ed evitare di fare una informazione vincolata. Olio Officina Magazine, lo si nota da lontano e da vicino, non è il bollettino di qualche organizzazione di categoria o di singole voci della filiera, ma è la voce libera e indipendente che sa andare oltre alle appartenenze e alle categorie di comodo.

Si trattava di colmare un vuoto comunicativo, e l’ho fatto. Tale vuoto andava colmato in tempi rapidi, e ho agito di conseguenza, imbastendo una rivista nel giro di appena un mese, lavorando sodo questa estate, in alcuni casi per venti ore al giorno. Non ho agito per un capriccio o per puntiglio, ma per armonizzare un mondo, quello che ruota intorno all’olio di oliva, che è tuttora colonizzato da un gruppo di potere ben saldo ormai da decenni, responsabile dell’attuale declino.

Il mondo dell’olio secondo il mio punto di vista è tenuto in ostaggio dai soliti noti e non riesce a esprimere una propria visione limpida e indipendente. C’è stata la necessità e l’urgenza di intervenire ed essere presenti. Io l’ho fatto. Mantenere la schiena dritta e non accettare compromessi significa pagarne le conseguenze, anche in termini di calunnie, ma la propria libertà ha un prezzo ed è giusto pagare tale prezzo.

Il 2013 è stato un anno duro ma avvincente. Durissimo, ma alle volte è necessario fare i conti con la realtà e non essere solo comparse. Ecco cosa significa parlare di giornalismo etico, credendoci fino in fondo senza mai desistere.

Oggi, mentre scrivo e pubblico questa “incursione”, è domenica 29 dicembre 2013. Sono tre mesi esatti dall’esordio in rete di Olio Officina Magazine, avvenuto domenica 29 settembre in Toscana, nel corso dell’evento Olio Officina Anteprima. Siamo pronti per affrontare il 2014 con grande entusiasmo e determinazione.

A permetterci questa indipendenza, sono coloro che sostengono a vario titolo la rivista. Lo si fa o attraverso la pubblicità, come avviene per tutti i mezzi di comunicazione – senza distinzione tra i vari attori della filiera, perché essendo un giornale laico non opera preclusioni di natura ideologica; o attraverso il sostegno con una libera donazione, come si evince dalla voce “Sostieni”, cliccando QUI.

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