Olivo Matto

Restituire dignità agli istituti tecnici agrari

Luigi Caricato

Visita nostalgica per il ministro Martina all’Istituto tecnico agrario di Bergamo. E’ una notizia fornita direttamente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. La riporto con grande convinzione perché ha un senso riprenderla, essendo una operazione nostalgica dal forte significato simbolico. Cosa accade? Accade che lunedì 15 settembre, alle ore 11, il ministro all’agricoltura Maurizio Martina, ha deciso di incontrare gli allievi e i docenti dell’Istituto Tecnico Agrario ‘Mario Rigoni Stern’ di Bergamo, la stessa scuola dove ha studiato. L’occasione è l’apertura del nuovo anno scolastico. Si tratta di un momento che ritengo importante, non essendo una visita da sottovalutare, visto che gli istitui agrari andrebbero valorizzati. Un tempo era tutto diverso, le scuole agrarie esercitavano un grande ruolo. Quella in cui io ho studiato, a Lecce, l’Itas ‘Giovanni Presta’, molto prima che la frequentassi era un capisaldo per tutta la Terra d’Otranto. Quand’ero stiudente io era nel pieno della decandenza, nonostante gli oltre seicento studenti iscritti. Ai tempi di mio padre – generazione del 1931 – gli studenti invece partivano a piedi dai paesi vicini e più lontani, quelli verso il Capo di Leuca con il treno fin dove era possibile arrivare, macinando ogni giorno decine e decine di chilometri. Vi trovavano un frantoio sperimentale, al Presta, dove ho frequentato io. Vi era un’azienda di oltre trenta ettari, gran parte dei quali coltivata a olivi. Ora, è proprio vero, si tratta di ricominciare, di riprendere il percorso proprio là, da dove era stato lasciato tanti decenni or sono. Una vita all’insegna dell’arretramento, ormai. Perché allora non rilanciare gli istituti agrari, rendendoli luoghi di formazione autentici, e non più diplomifici inutili e anacronistici, così come si sono ridotti – salvo eccezioni – negli ultimi anni?

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