Che peccato! Su “Sale & Pepe” di luglio campeggiava in copertina il richiamo “Fritti d’estate”. Corro alle pagine 42-49 e mi imbatto nelle ricette di Antonella Pavanello. Sono cinque in tutto e tutte riportano l’indicazione generica ed evasiva di “olio per friggere”. Mah! Resto perplesso. Poi, nelle pagine immediatamente successive la sorpresa. A pagina 50 e 51 compare la pubblicità dell’olio McCain, 100% di girasole, frutto di una miscela di olio di girasole definito “classico” e di olio di girasole “ad alto contenuto oleico”. Bene, sarebbe questo il suggerimento per quell’olio per friggere che campeggia in ognuna delle cinque ricette?
Non sarebbe stato più corretto nei confronti delle lettrici e dei lettori indicare l’olio chiamandolo per nome? Per esempio: “olio extra vergine di oliva”; oppure: “olio di oliva”; oppure: “olio di arachide”; oppure: l’olio dell’azienda che ci fa la pubblcità?!
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