Olivo Matto

Scollegati

Luigi Caricato

Siamo nel mondo e nel medesimo tempo fuori dal mondo. Si invoca in più occasioni la banda larga nelle campagne: un sogno, per ora. Il più delle volte si scopre che nemmeno le città periferiche sono adeguatamente collegate. Poi pero ci si rende conto che a mancare non sono soltanto i collegamenti con la Rete, manca l’idea stessa di essere collegati. E’ una questione di mentalità.

Internet in Italia si e’ sviluppato in ritardo, e ora, anche se pian piano si sta correndo ai ripari, si nota una naturale resistenza ad accogliere le opportunità che ne derivano. Questa riflessione mi e’ stata per certi versi sollecitata da alcune aziende espositrici presenti a Cibus, le quali si lamentavano dell’impossibilita di collegarsi.

Qualcuno ha cercato il wi fi della fiera, ma senza successo, perché ha scoperto, con grande disappunto, che l’accesso era a pagamento: 100 euro giornaliere. Gli imprenditori erano giustamente stizziti. Non soltanto perché avendo pagato profumatamente uno stand si attendevano dei servizi elementari, ma soprattutto perché hanno ritenuto inaudito l’impossibilita di accedere liberamente alla Rete.

Ciò che stupisce, e’ che nell’anno del Signore 2014 vi siano ancora persone che non comprendono l’opportunità di un accesso libero. Agevolare tale accesso e’ un segno di intelligenza. Pensare poi di speculare, facendo pagare tale servizio quando anche nei Paesi più arretrati lo offrono gratuitamente, e’ un errore strategico, prima ancora che un atto risibile.

Come possiamo pensare che l’Italia possa risollevarsi dalla crisi se ancora accadono simili assurdità? Questa testimonianza che vi ho riportato e’ l’evidente segnale di una crisi soprattutto culturale prima ancora che morale ed economica. Spiace dirlo, ma in un Paese che aspira ancora alla banda larga nei centri rurali, ma si imbatte in episodi così tristi, non potrà attendersi nulla di buono. Spiace dirlo, ma e’ così. Siamo proprio un’Italia di scollegati.

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