Olivo Matto

Sei oli sei, il numero perfetto

Luigi Caricato

Sei oli sei, il numero perfetto

Onore al merito. La filiera tracciata Unapol presenta una selezione di oli extra vergini di oliva ottenuti in Italia da olive raccolte in Italia. La confezione contiene sei bottigliette quadre in vetro scuro, con all’interno un cartoncino informativo alquanto prezioso, vera e propria “carta degli oli”.

Da un lato, tre oli “Delicati”; dall’altro, tre oli “Saporiti”.

«Sei è un numero perfetto di per sé, e non perché Dio ha creato il mondo in sei giorni; piuttosto è vero il contrario. Dio ha creato il mondo in sei giorni perché questo numero è perfetto, e rimarrebbe perfetto anche se l’opera dei sei giorni non fosse esistita»

Sant’Agostino d’Ippona, La città di Dio

Sei oli, tre e tre. L’idea è da approvare. Spero anzi che l’iniziativa possa trovare ampi consensi, anche sul piano commerciale.

Tra gli extra vergini “Delicati” è stata inserita la coppia Biancolilla e Cerasuola; nonché la Cerasuola in purezza; e infine la triade Frantoio, Leccino e Coratina.

Tra gli extra vergini “Saporiti” abbiamo invece l’Ogliarola in purezza; la Coratina, anch’essa da solista; e infine un’altra varietà, di altrettanto grande impatto: la Ravece.

Non sto qui a raccontarvi gli oli. Lo hanno fatto benissimo gli ideatori della confezione. Per questo ho creduto opportuno riportare la scheda presente all’interno.

Il direttore generale di Unapol è Paolo Cipriani ed è convinto di agire bene e a favore degli olivicoltori che rappresenta.

“Lei – mi scrive in una lettera privata il presidente Cipriani – molto probabilmente, non avrà mai sentito parlare della nostra Unione e questo è dovuto al fatto che non usiamo fare proclami ed andare sui giornali, cerchiamo di lavorare al meglio per aiutare le nostre aziende, senza false promesse ma garantendo l’impegno e la professionalità sia nostra che delle società che collaborano con noi. Ed è per questo che abbiamo quindi deciso, autofinanziandoci, di provare a promuovere gli oli dei nostri associati con la convinzione che la tracciabilità sia l’unica strada per garantire l’origine, provando ad educare il consumatore ai vari sapori poiché la molteplicità delle cultivar rappresenta il vero patrimonio italiano”.

Naturalmente, per il ruolo che rivesto nel mondo dell’olio, conosco molto bene l’operato dell’Unapol, ed è con grande piacere che rilancio l’impegno di questa associazione anche al mio pubblico di Olio Officina. E così, se è pur vero che l’Unapol è meno conosciuta rispetto ad altre organizzazioni di categoria del settore, non posso che convenire su un punto che trovo significativo.

Ha perfettamente ragione il presidente Cipriani quando afferma che il lanciare proclami e l’andare sui giornali serva a poco, mentre è senza dubbio assai importante cercare di lavorare al meglio per aiutare concretamente le aziende, non solo a parole.

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