Olivo Matto

Senz’olio, contro vento. Omaggio a Rita Levi Montalcini

Luigi Caricato

Senz’olio, contro vento. Omaggio a Rita Levi Montalcini

Accade, nessun dramma. E’ un passaggio inevitabile. Riguarderà anche noi, è solo questione di tempo, nella speranza di rimandare l’appuntamento con il momento finale il più a lungo possibile. Da ieri 30 dicembre non è più tra noi il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Il ricordo che abbiamo di lei è tuttavia indelebile, vive in noi per sempre. Le grandi personalità, e non detto che debbano necessariamente essere illustri, lasciano segni importanti, tracce che la memoria trattiene per generazioni. Così, oggi vorrei chiudere l’anno rievocando una tra le più robuste personalità dell’Italia contemporanea, attraverso un suo libro che è pietra miliare, Senz’olio contro vento, edito da Baldini Castoldi Dalai nel 1996 e più volte ristampato. Un titolo mutuato dal gergo marinaresco con cui si esortava ad affrontare con coraggio i pericoli e le insidie del mare in burrasca. Un libro che raccoglie i ritratti morali di dieci compagni di viaggio che la Levi Montalcini ha conosciuto e amato nel corso degli anni e che con la loro esistenza impeccabile hanno dimostrato il coraggio di osare, affrontando a testa alta e schiena dritta le traversie della vita. “Il messaggio che si può estrarre da queste esperienze di vita – si legge nelle pagine del libro – è che in nessun caso si deve accettare l’inerte filosofia di adeguarsi passivamente a quello che è stato definito il mestiere di vivere”.

Ecco, per chi non è a conoscenza di questo antico detto – “senza olio, contro vento” – va precisato che l’espressione “contro vento” viene abitualmente utilizzata per indicare una situazione avversa che si presenta nel corso di una traversata in mare, per via dei venti contrari; mentre l’espressione “senza olio” serviva a indicare la fine di quelle scorte d’olio che i marinai utilizzano versando in minime quantità attorno all’imbarcazione per fronteggiare in qualche modo la violenza delle onde in tempesta mitigandole.

Sì, quale miglior augurio, allora, se non quello di testimoniare il passaggio al nuovo anno, salutando il 2012 e accogliendo il 2013, attraverso il ricordo affettuoso della coriacea figura di Rita Levi Montalcini? Il suo buon esempio, nutrito di tenacia, determinazione, dedizione, passione, lucidità, coraggio, pazienza, sia per tutti noi un punto di riferimento continuo, con l’obiettivo di fare di ogni nostro giorno della nostra vita un giorno speciale da vivere intesamente come fosse l’ultimo.

Buon fine anno, dunque, e felice ingresso nel nuovo. Conservate la vostra anima pura, siate pazienti e buoni, non esercitando il male come sfregio, nemmeno contro voi stessi, evitando così di abbracciare l’egoismo più brutale e selvaggio, che è poi il male peggiore che si possa immaginare. Siate compassionevoli e coltivate la bellezza per quanto sia possibile pur in questi tempi infausti. Amatevi, soprattutto, prima ancora di amare il vostro prossimo.

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