Chi l’ha detto che non si possano comunicare valori positivi senza doversi lamentare che tutta vada male, che non ci siano risposte concrete dal mondo esterno, che vi siano solo nemici che ci contrastano e ostacolano, che tutto il mondo circostante sia ritenersi marcio e corrotto. Non è una comunicazione riferita all’olio da olive, quella che propongo, ma riguarda una esperienza in un maso da parte di un giovane agricoltore che punta a sperimentare e a recuperare il patrimonio di una tradizione agricola che vive del passato, del presente e del futuro. Non c’è solo il negativo, non ci sono solo nenici, ma c’è, al contrario, il proprio mondo, la propria esperienza, la propria personale storia. “Quello del contadino è il modo di vivere più salutare che esista”, si ascolta nella testimonianza video. “Credere nella terra e custodirla. Così nasce la nuova agricoltura”, è quanto emerge da un sito internet che vi raccomando di seguire: storie da vivere. Prendete in particolare visione di quanto ci racconta Harald Gasser. E’ un agricoltore, sì, ma è anche un idealista. Con pazienza e passione ha atteso sette anni affinché sedano, rapa e zigoli dolci crescessero nel suo campo. Noi abbiamo la stessa pazienza, e serietà, e onestà intellettuale, nel cercare di cambiare volto al nostro modo di approcciarci con noi stessi e dunque con il mondo che ci circonda? Siamo davvero in grado di comunicare valori positivi, senza necessariamente vedere, nell’altro da noi, il nemico acerrimo e soprattutto il pretesto per non riconoscere i propri errori e responsabilità? Scrutate il sito internet Suedtirol.info, con attenzione (QUI), e vi renderete conto che un approccio diverso è possibile. Per compiere anche solo una personale rivoluzione ci vogliono soprattutto idee e non parole vane, atti di concretezza non slogan inconsistenti come il Km 0 o baggianate simili.
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