L’8 novembre 2020 ho festeggiato in solitaria i dieci anni di Olio Officina. Il contesto attuale non consentiva certo di poterlo fare diversamente. Poco importa, perché tutti coloro che mi hanno espresso affetto e stima, chiamandomi, scrivendomi, volendo condividere con me in privato o pubblicamente una tappa importante di un progetto che ritengo essere unico ed esclusivo è già una grande festa per me.
Il tempo scorre rapido e macina senza sosta emozioni ed energie. In questo tempo che è intercorso ho dedicato tutto me stesso a questo progetto a me molto caro, ma non per questo facile e agevole. Creare attenzioni qualificate e di altissimo libello intorno a un alimento, una materia prima preziosa qual è l’olio ricavato dalle olive, non è oggettivamente facile. Basta mettersi nei panni di chi è estraneo a questo mondo e l’unica occasione di vicinanza è solo il consumo dell’olio extra vergine di oliva, per rendersi conto che l’olio non può vantare un seguito come avviene per altre contesti.
È stata una vera sfida, tanto più perché occorre oggettivamente riconoscere che è alquanto complesso operare in un Paese inquinato dal malaffare e dalla apatia, e pur così poco incline ad accogliere e favorire un processo culturale e sociale.
Non voglio tuttavia dar spazio alle ombre. Penso alle luci: i risultati del mio impegno, oggettivamente strepitosi, sono sotto gli occhi di tutti, e nessuno può negarlo.
Ho iniziato a occuparmi di olio, scrivendo e pubblicando decine di libri e migliaia di articoli. Debbo pubblicamente ringraziare lo scrittore Giuseppe Pontiggia per i suoi suggerimenti e sollecitazioni.
Provengo dal mondo agricolo – attraverso l’impegno diretto della mia famiglia – e ho sentito, forte, l’impulso e la necessità di impegnarmi in prima persona. L’ho fatto anche per dare l’esempio, agli altri come a me stesso, di come si possa agire concretamente nella consapevolezza che i problemi che da decenni abbattono e demotivano il comparto oleario si possano risolvere trovando soluzioni credibili tra tante valide alternative. Tutto può cambiare se vi è la volontà di farlo.
Ho lavorato instancabilmente, in tutti questi anni, e ne sono molto fiero e appagato, per i risultati conseguiti, con le mie sole forze, senza padrini né appartenenze. Continuo a farlo perché ci credo, e anche perché non potrei distaccarmi da qualcosa che ormai fa parte di me e mi tocca da vicino.
Con Olio Officina ho creato qualcosa di prodigioso. Sono molto soddisfatto, ma con tutta sincerità non è piacevole vivere in un Paese che non vuole lanciare pagina e aprirsi e concedersi a una nuova visione.
Grazie a tutti coloro che hanno sempre creduto e sostenuto il progetto di Olio Officina.
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