Olivo Matto

Vietato dire: i polifenoli, i polifenoli

Luigi Caricato

Una ricerca dell’University of Chicago Booth School of Business evidenzia come i bambini rifiutino di nutrirsi di alimenti sani, e che facciano bene alla salute, proprio nel momento in cui glielo si dichiara esplicitamente. Cosa accade, dunque, nella mente degli infanti in età prescolare? Accade semplicemente questo: loro danno per scontato che un alimento che fa bene non sia gradevole al gusto. La ricerca è stata condotta da Ayelet Fishbach e da Michal Maimaran della Kellogg School of Management alla Northwestern University, coinvolgendo 270 bambini. Il loro studio sarà pubblicato nel numero di ottobre del Journal of Consumer Research. Ciò che conta qui evidenziare, è l’atteggiamento assunto dai bambini. Meglio dunque non insistere. Dire che mangiando un determinato cibo si diventa più forti, sani e intelligenti non sta bene. I bambini tendono istintivamente a rifiutare il cibo proprio se gli viene detto che fa bene. Perché ho voluto mettere in evidenza questo aspetto? Molto semplice. Lo stesso vale per l’olio da olive. C’è chi insiste nell’imporre ai consumatori l’olio amaro e piccante, forzandoli, sostenendo che sia tutto frutto della presenza di preziosi antiossidanti, responsabili sia della buona stabilità dell’olio stesso, sia delle sue percezioni sensoriali. “I polifenoli, i polifenoli”, urlano ai quattro venti i neofiti esperti d’olio, quasi si trattasse di una formula magica. Invece i consumatori, proprio come i bambini, non vogliono sentirselo dire. Fa bene, non fa bene. A loro poco importa. Un conto è far sapere che esistano i biofenoli, e quale ruolo questi esercitino, altro conto è imporre che si accetti l’amaro e il piccante di un extra vergine solo perché è bene che sia così. L’accettazione delle note amare e piccanti di un olio vanno acquisite senza operare forzature, in modo alquanto spontaneo. Non è facile, ci vuole pazienza e cultura. Riuscire a portare il consumatore verso l’olio amaro e piccante, è quasi un’operazione maieutica: si agisce nel silenzio, con grande grazia, senza farlo troppo sapere, portando il consumatore per mano verso la qualità senza dirgli nulla, senza allarmarlo.

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