Saperi

A casa nostra non è mai mancato

Olio e basta. Solo extra vergine. Per tutto. Il prezzo per una bottiglia? “Come minimo il giusto”, ammette la giornalista e blogger Sandra Longinotti. “Non si può pretendere – dice – che in condizioni di coltivazione diverse un olio abbia lo stesso prezzo. Quello proveniente da un terreno ripido o terrazzato non potrà mai costare quanto uno di pianura”

L. C.

A casa nostra non è mai mancato

Sandra Longinotti si occupa di food e cucina, da più angolazioni. La si può seguire sul blog omonimo (QUI) eper i vari giornali con i quali collabora. Oltre a scrivere, svolge anche l’attività di food stylist, un lavoro poco conosciuto e praticato in Italia.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia?
L’olio “buono” a casa nostra non è mai mancato, era quello toscano del podere di famiglia: a casa nostra si usava solo quello extra vergine senza doverlo specificare, e si è sempre chiamato olio e basta. Serviva per tutto: crudo sulla bruschetta, nell’insalata, nella maionese, sul pane e olio della merenda (con un pizzico di sale, perché nel pane toscano non ce n’è, e una spruzzata di aceto del Chianti che produceva mio nonno), la fiorentina (anche se non si dovrebbe) e per ogni cottura, naturalmente fritto incluso.

L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di semi?
Olive.

Una curiosità: i sapori e i profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?
Sì e no. Mi piace ancora molto il colore e la piccantezza dell’olio nuovo, ma ho imparato ad apprezzare il gusto di olii più delicati come il ligure e il gardesano, e a utilizzarli in modo più appropriato in abbinamento al cibo.

Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?
Le sue particolarità di gusto e profumi.

Quanto sarebbe disposto a spendere per una bottiglia di extra vergine?
Come minimo il giusto. Non si può pretendere che in condizioni di coltivazione diverse un olio abbia lo stesso prezzo, quello proveniente da un terreno ripido o terrazzato non potrà mai costare quanto uno dove le fasi di coltivazione e raccolto avvengono in pianura.

A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quant’è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?
Acquisto latte da 5 litri e le travaso in bottiglie di vetro scuro da litro per gli oli che uso in cucina, mentre a tavola li porto in boccette da 250 ml.

In tutta sincerità, senza alcuna senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito tra tutti i grassi alimentari?
Da sempre l’olio extra vergine di oliva, anche se non rinuncerei mai a pane burro e acciughe. Semplicemente scelgo il miglior abbinamento gustativo, per questo a casa nostra l’olio extra vergine di oliva si usa al 90%, principalmente a crudo ma non solo: ci cucino quasi tutto, anche se per alcuni ingredienti come le uova al tegamino preferisco la morbidezza del burro e come eccezione “il gnocco”, le poche volte che lo friggo, vuole assolutamente lo strutto.

Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando?
Come sempre ai miei articoli food e servizi di cucina per l’Uomo Vogue, D la Repubblica e l’Espresso cartacei e ai post che pubblico sul mio blog (QUI) che proprio in questi giorni, a cinque anni dalla sua pubblicazione online, sta vivendo il suo primo restyling e in autunno avrà una nuova “veste”.

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