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Cosa si legge in OOF 12

L’indice, nel dettaglio. A breve la rivista in versione cartacea OOF International Magazine, edita da Olio Officina e pubblicata in lingua italiana e inglese, sarà inviata agli abbonati. C’è tempo fino a lunedì per ricevere il numero abbonandosi. In tutto 180 pagine dedicate al lato femminile dell'olio. Vi sembra poco?

Olio Officina

Cosa si legge in OOF 12

Per quanti volessero leggere le prime 29 pagine, di 180, e procedere con l’acquisto dell’intero numero 12 della rivista, possono CLICCARE QUI.

Chi desidera riceverla in versione cartacea, può richiedere il numero 12, come pure i precedenti numeri, scrivendo a posta@olioofficina.com

COSA SI LEGGE IN OOF 12

La copertina vede la prestigiosa pianista Beatrice Rana impegnata in un concerto che si è tenuto a Gallipoli. Si chiamava “TramontOlive” e la foto, di copertina e quelle immediatamente interne, è di Daniele Coricciati.

Non si tratta di un concerto tra i tanti, ma di una esecuzione effettuatatra gli ulivi devastati dalla Xylella. È stato un evento altamente simbolico e potente, soprattutto per il messaggio di speranza lanciato. L’evento faceva parte del festival Forme Classiche. Nell’articolo di apertura compare anche la violoncellista Ludovica Rana, due sorelle musiciste, figlie di genitori a loro volta musicisti. Nel Salento, nel sud della Puglia.

A seguire l’editoriale di Luigi Caricato: L’origine del mondo. The Origin of the World, in lingua inglese. Sì, perché la rivista è bilingue e tutti gli articoli si possono leggere anche in inglese.

Poi c’è una doppia pagina che ha per titolo “L’attesa. Laddove tutto ha inizio. “Expecting. Where everything begins”, una bella storia tutta da vedere, a firma degli artisti di Studio Pace 10, Gianfranco Maggio e Monica Scardecchia.

Si entra nl vivo del numero 12 con un brillante articolo di Mariangela Molinari:Quel che mi ha insegnato il mio ulivo. What my olive tree taught me.

Quindi, sempre in tema di olivi e di campagna, Luisa Pantaleo, firma l’articolo “Evviva il medico delle piante”, in cui racconta la propria avventura imprenditoriale, da agronoma.

Sempre in Puglia, sempre in una regione altamente vocata all’olivicoltura, c’è un servizio che racconta il docufilm di Paola Ghislieri. The Apocalypse of Salento. L’apocalisse del Salento. L’abbiamo intervistata per sapere qualcosa in più del suo documentario.

Anna Gioria ci porta dinanzi a un tema che non si può eludere. Da leggere e meditare l’articolo “Alla ricerca dell’olio e dei frantoi accessibili”.

Poi, sì, a parte l’editoriale di Luigi Caricato, il numero è tutto al femminile. D’altra parte i richiami di copertina non lasciao certo spazio a dubbi. Ecco allora l’intervista ad Antonisa Perrone: “Un modello vincente? L’azienda androgina”. È molto interessante l’analisi dell; imprenditrice a capo di Masserie di Sant’Eramo, prestigiosa azienda olearia pugliese.

Ecco allora le donne alla guida di aziende olearie. Con ruoli chiave, peraltro. Women at the helm of olive-oil businesses. In key roles. Due aministratrici delegate si raccontano: Cristina Santagata e Chiara Coricelli.

Comunicare l’olio extra vergine di oliva. Sì, ma come? A scriverne, Sara Baroni e Anita Lissona, che proprio di comunicazione si occupano.

Si passa al nuovo rinascimento nel nome delle Dop (A new renaissance, in the name of PDO oils), a firma della presidente del Consorzio della Dop Garda Laura Turri. Mentre Maria Grazia Minisci, presidente del consorzio CEQ Italia, evidenzia il valore della qualità quale punto di riferimento nel cambiamento della logica del mercato (A driver in this sea-change in how the market perceives us).

La visione femminile del futuro ci interessa molto. E ci si chiede come sia possibile immaginare gli anni Venti del nuovo secolo. A dare una risposta è Maria Flora Monini, della casa olearia spoletina Monini.

Charlotte Horton racconta il suo Castello di Potentino, in Maremma. Un castello del XXI secolo, e si interroga su come sia possibile valorizzare il vero olio di oliva e la genuinità contadina in condizioni avverse (The 21st Century Castle. How to give value to real olive oil and rural authenticity in adverse conditions).

Non meno importante l’olio nei social media (Olive oil in Social media). L’analisi di Adele Bonaro è molto utile per capire quanto incidano i social. E se incidono per davvero.

Lo spazio riservato all’olio e al design lo raccomandiamo in modo da far capire quanto sia importante. Ecco il senso di una intervista a Isabel Cabello, che ci introduce in un mondo che affscsina e seduce, e che si rende senpre più di primaria importanza, perché la qualità è nel contenuto ma anche nel contenitore e nell’abbigliaggio (Olive oil & design. The interview with Isabel Cabello. Making works of art out of olive oil bottles).

Sempre olio & design. Con la giornalista del Corriere della Sera Marisa Fumagalli: La forma è sostanza? Forse.E con la food stylist Sandra Longinotti, che ci racconta la giusta mise-en-place.

Uno sguardo al passato, con “Le donne nelle latte d’olio d’epoca”, (The women who grace our vintage olive oil tins”, dove Manuela Guatelli Giamminola ci apre a un mondo di incredibile attrattiva.

Non finiscono le attenzioni sul design. Ecco gli articoli “L’olio, l’oro, il sole e l’Opera dei Pupi”(Olive oil & design. Olive oil, gold, sunshine and the “Opera dei Pupi”), a firma di Alice Valenti. E spazio anche all’olio in relazione aldesign, ma anche ai consumi, quelli insoliti: “E*VO CocKtail – Shake * Share. L’arte dell’aperitivo. Olive oil, design and consumption”(E*VO CocKtail – Shake * Share. The art of the aperitif). Vi invitiamo a leggere quanto scrive Monia Caneschi e poi scrivete voi le vostre impressioni.

Rosalia Cavalieri, studiosa si linguaggi che i lettori di Olio Officina conoscono bene, scrive in merito al lato femminile della “sensibilità” (The feminine side of “sensibility”), ponendosi degli interessanti interrogativi.

L’olio per le donne. Sì, esiste anche l’olio per le donne. Ne sa qualcosa l’imprenditrice Francesca Petrini. Assolutamente da leggere la sua esperienza maturata in campo: “Quando la salute vien prima del marketing. Non un semplice olio extra vergine di oliva, ma un alimento funzionale fortificato” (Olive Oil For Women. When health comes before marketing. No ordinary extra-virgin olive oil, but a fortifiedfunctional foodstuff).

Poi c’è l’olio per i bambini, perché noi siamo interessati alla loro crescita (Olive oil for children and their growth), e a scriverne è il medico pediatra e la produttrice d’olio Emanuela Castellano.

Maria Carla Squeo ci porta a quella che abbiamo definito la “metafora dell’olio”. Non diciamo altro: leggete.

L’olio è anche benessere del copro. Ecco dunque “Il massaggio personale del seno con l’olio”,con tutto ciò che occorre sapere. A scriverne è la maestra di Reiki Ivana Sagramoni.

Non manca l’arte, con l’apertura sublime (Sublime opening), di Jara Marzulli. O leperle preziose (Like precious pearls) diCristina Mangini. O, con Ornella Piluso, l’arte che diventa una attrazione fatale.

Nemmeno lo spazio alla letteratura viene trascurato. “L’olio nuovo è verde. Verde di ogni speranza” (New oil is green. The colour of hope),con le riflessioni della narratrice e saggista Carmen Pellegrino. O la poesia “Orizzontale” di Stefania Morgante. E le testimonianze di Paola Cerana, Daniela Marcheschi, Antonella Bertagnin e Nicoletta Bortolotti. Quindi il fascino dell’essere donna, con un team food al femminile per Palazzo di Varignana (Being women. An all-female food team for Palazzo di Varignana). O l’olio al femminile. (eminine olive oil) nella versione diAlice Sommariva. E poi, come non evidenziare il ruolo delle Donne dell’olio, la storica associazione fondata nel 2000. Da qui l’articolo “Le donne, straordinario motore di innovazione e cambiamento” (Women, an amazing engine for innovation and change), a firma della presidente dell’associazione Gabriella Stansfield.

E poi come non incuriosorsi con l’articolo “Sorelle in olio extra vergine di oliva”, o “Le donne e l’olio in Spagna”, con l’intervista a Pandora Peñamil Peñafiel; o con l’intervista a Emmanuelle Dechelette: “Uomini e donne sono complementari”, ha dichiarato; e spazio anche a Giulia Serafin su cosa significhi per lei l’olio d’oliva.

Segnaliamo anche l’intervista alla Cordon Bleu Erica Maggiore sulla scelta tra i diversi profili sensoriali di un olio Evo (The charm of research. Interview with the Cordon Bleu chef, Erica Maggiora.Choosing the right sensory profile for an extra-virgin oil), la quale ci propone anche una insalata gourmet assolutamente da provare: Exotic moonwalk to Mediterranean.

O, altrettanto interessanti e stimolanti sono i batteri in salamoia, con una ricetta d’artista di Stefania Rizzelli che ci invita a realizzarla in tutta la sua semplicità: Fusilli con olive, pomodorini e acciughe.

Non manca il consueto dizionario dell’olio (The olive oil dictonary. The following terms are explored: elaiotecnìa, elaiotecnica, giara, grassezza, leggerezza, morchia, oleina, sansa), a firma di Daniela Marcheschi, il cui lavoro presto si tramuterà in libro.

E infine, la sezione OXOS, con illato femminile dell’aceto. Sapremo pertanto che ricerca e sviluppo sono imprescindibili per l’Acetaia Giuseppe Cremonini. Lo si deduce leggendo l’intervista a Elisabetta Cremonini (The feminine side of vinegar. Research & Development are crucial for Acetaia Giuseppe Cremonini. Interview with Elisabetta Cremonini). E, sempre per conoscere meglio il lato femminile dell’aceto, altrettanto preziosa l’intervista a Elda Mengazzoli: “Innovazione & avanguardia per l’Acetificio Mengazzoli”(The feminine side of vinegar. Cutting-edge innovation at the Mengazzoli vinegar makers.Interview with Elda Mengazzoli).

Si chiude infine in bellezza, con la giovane danzatrice Luna Jušić. L’olio – dice – mi ispira leggerezza: The oil inspires me lightness.

Che ne dite? Non è interessante il numero 12 di OOF International Magazine? In tutto 180 pagine. Potete richiederla scrivendo a posta@olioofficina.com

Intanto, per gli abbonati: buona lettura.

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