Saperi

Dignità, vergogna, orgoglio

La giornata di venerdì 12 febbraio, trascorsa in una delirante corsa e rincorsa alla profezia, si è conclusa senza il coraggio di realizzare una vera rivoluzione. Già, la rivoluzione non è nelle corde del popolo italiano, quindi, mestamente, e nel ricordo del famoso manuale politico della cosiddetta prima repubblica, la conclusione è stata “a ciascuno il suo” e “tutti insieme appassionatamente”

Massimo Cocchi

Dignità, vergogna, orgoglio

Dignità

Rispetto che l’uomo, conscio del proprio valore sul piano morale, deve sentire nei confronti di sé stesso e tradurre in un comportamento e in un contegno adeguati (definizione).

Allegoria della dignità, di Giuseppe Cesari (1568 o 1560-1640), detto il Cavalier d’Arpino. La dignità è intesa come un dovere, un peso da portare.

Vergogna

Profondo e amaro turbamento interiore che ci assale quando ci rendiamo conto di aver agito o parlato in maniera riprovevole o disonorevole (definizione).

Eva si copre e abbassa il capo in segno di vergogna.

Auguste Rodin, Eva

Queste sono due caratteristiche che rendono l’uomo degno di essere tale e di esprimere uno stato di coscienza che dovrebbe contraddistinguerlo dall’animale non uomo.

Non sempre è così, meglio l’animale, che questo tipo di “coscienze” riesce ad esprimerle molto più profondamente nell’autonomo rispetto di sé stesso, essendo improbabile, o quantomeno difficilmente dimostrabile, che queste caratteristiche coscienti si manifestino come atto dovuto verso altri.

Orgoglio

Poi rimane l’orgoglio del quale faccio mio il pensiero di Aristotele “l’orgoglio come la corona delle virtù, distinguendolo dalla vanità, dalla temperanza e dall’umiltà”.

Fino all’ultimo in questa giornata del risveglio e della rinascita italiana ho sperato che queste tre virtù umane fossero cornice di quel profondo valore morale che il nostro Paese meriterebbe e che tante volte è stato e viene compromesso.

In occasione del 90esimo Congresso della Società Italiana di Biologia Sperimentale, che allora mi vedeva Presidente, tenutosi in Trapani, ebbi a dire:

Da questa terra dove onore e rispetto rappresentano, per dirla con Sciascia, i valori degli uomini veri, siano essi umili o blasonati, desidero sottolineare che l’onore e il rispetto della gente di Sicilia è un insegnamento importante per l’Italia intera, un insegnamento che ho vissuto in prima persona per ragioni personali e che a questa terra mi legano fortemente.

Onore e rispetto sono i cardini del vivere civile e dovrebbero esserlo anche nella politica e nella scienza.

Ho l’impressione che ciò non sempre sia ed è per questo, che in apertura del 90esimo congresso della SIBS, mi auguro che qui, da Trapani possa diffondersi un messaggio di grande civiltà, di un recupero forte dei valori morali che sono elemento essenziale per chi si occupa di scienza.

Onore e rispetto, dunque, ai giovani che sacrificano molto del loro essere giovani all’attività scientifica con passione.

A loro il messaggio di non mollare mai, anche nelle condizioni più avverse, perché è da loro che il futuro scientifico del Paese attende il risultato.

Onore e rispetto per questa antica società scientifica che oggi, se avrò il consenso, vorrei impegnare in alcune problematiche di grande impatto etico:

Lo scandalo della terapia psichiatrica nei bambini.

La piaga dei suicidi in carcere.

Nel primo caso per evitare le conseguenze di trattamenti inadeguati che possono avere effetti devastanti su chi li subisce e che possono condizionare la vita da adulti se non avere conseguenze ancora più gravi.

Nel secondo caso perché, in carcere, il tentativo di suicidio, che potrebbe essere per non libera decisione, ancora è punito e per la scandalosa condizione che vive il detenuto laddove con minore dignità dell’animale che conosciamo come maiale, vive in uno spazio che chi lo attribuisse a questo animale sarebbe perseguibile di pena.

Nella SIBS abbiamo strumenti per agire su questi aspetti, che sono la negazione della scienza, dell’onore e del rispetto, ma paladini dell’opportunismo di gente senza scrupoli o senza conoscenza scientifica.

Ricordiamo che, quando il mendicante crede di essere un re perde quella grande opportunità dell’onore e del rispetto verso sé stesso e verso gli altri, non dimentichiamo mai che siamo tutti mendicanti.

Ora, non solo, in questo fantomatico risveglio italiano non ho sentito pronunciare una sola parola su questi argomenti che riassumono in un comune denominatore quelle tre condizioni di coscienza che fanno l’uomo degno di essere tale, anzi, se ne tace scientemente perché, forse, chi si occupa dei massimi sistemi non è in grado di esprimere quegli stati di coscienza.

La giornata trascorsa, in una delirante corsa e rincorsa alla profezia, si è conclusa senza il coraggio di realizzare una vera rivoluzione, già, la rivoluzione non è nelle corde del popolo italiano, quindi, mestamente e nel ricordo del famoso manuale politico della cosiddetta prima repubblica, la conclusione è stata “a ciascuno il suo” e “tutti insieme appassionatamente”.

Resterà da vedere e capire se, come la madre offerta ai famosi dieci orfani, la nuova proposta saprà conquistarsi l’affetto degli italiani.

Bisogna, ogni tanto, avere il coraggio di ciò che si pensa e, a me, sembra che, più che la visione della rinascita italiana, sia stata anche attentamente valutata la buona riuscita della prossima elezione presidenziale.

Come è nel mio stile, di essere sintetico nello scrivere, lascio a chi avrà la bontà di leggere, il giudizio rispetto al meritarsi di quelle caratteristiche di coscienza che dovrebbero onorare l’essere uomini.

In apertura, foto di Olio Officina: particolare di un’opera di Mattia Novello, esposta, nel 2020, alla mostra “Respiro sott’aria”, a cura di Bianca Bonaldi; Asolo, Villa Freya Stark, 2020 ©

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