Saperi

Dire Rioja significa dire vino

Potete saggiarne la bellezza a Expo, questa settimana. Il 21 maggio sarà tra l’altro possibile degustare anche gli oli da olive Redondilla e Royuela. L’ideale è farc un salto per una vacanza, visitando la regione più piccola della Spagna, appena cinquemila chilometri quadrati, magari percorrrendo in bicicletta o a cavallo i numerosi vigneti

Olio Officina

Dire Rioja significa dire vino

Il direttore di Olio Officina, l’oleologo Luigi Caricato, sarà presente a Expo 2015 nella giornata di giovedi 21 maggio, per presentare, in due distinte sessioni, gli oli extra vergine di oliva prodotti nella regione di La Rioja. E’ un’areale produttivo che si caratterizza per le cultivar Royulea e Redondilla. Con l’occasione, presentiamo con piacere ai nostri lettori un focus di approfodimento legato a una regione che si consiglia di visitare per la grande ricchezza di proposte culturali e soprattutto paesaggi che non lasciano affatto indifferenti. E’ un luogo di bellezza che vive salvaguardando e valorizzando al meglio il proprio legame con la ruralità.

La Rioja è la regione più piccola della Spagna, tuttavia non è facile trovare in un’area così circoscritta, poco più di cinquemila chilometri quadrati, una simile diversità di paesaggi, svariate testimonianze dell’arte e della storia o tradizioni così personali. La posizione geografica avvantaggiata, nel cuore della valle dell’Ebro che costituisce un crocevia naturale, ha propiziato il carattere variegato e molteplice di una regione che oggi sorprende proprio per la convivenza e l’armonia della sua diversità.

È una terra che, tuttavia, è diventata famosa in tutto il mondo per uno dei suoi prodotti, sinonimo di qualità e di lavoro ben fatto: il vino. Dire Rioja significa dire vino. Infatti, il vino è così intimamente legato a questa terra che a volte si confonde e sovrappone, a cominciare dalla denominazione. Grazie alle eccezionali condizioni naturali, insieme al sapere dell’uomo forgiato in secoli di cultura enologica, ogni autunno arriva la vendemmia, momento incomparabile per cominciare a conoscere una zona e la sua gente che indubbiamente vi sorprenderanno, l’inizio perfetto di un viaggio con una personalità propria nella regione che ha il nome del vino: La Rioja.

La terra che ha il nome del vino

Ne La Rioja il vino è presente ovunque. La regione, costellata dai vigneti, è un incrocio di vie e di culture di popoli diversi che scelsero questa terra per riempire i loro calici. Nella valle dell’Ebro, dove ci si lascia alle spalle la Spagna umida del nord per procedere verso la meseta della Castiglia, ci si addentra nella cultura del vino. La Rioja vi propone di degustarla con i cinque sensi.

Centinaia di cantine, dalle più antiche a quelle più d’avanguardia, aprono i battenti ai visitatori per mostrare le cure che si dedicano all’uva fino alla sua trasformazione in vino. Scoprirete che in questa regione le tecniche antiche convivono perfettamente con quelle più moderne. Scoprirete che gli abitanti de La Rioja, sempre attenti alle stagioni, trasmettono questa cultura di generazione in generazione.

Un viaggio ne La Rioja diventa sempre un viaggio nel mondo del vino. Una visita alle cantine consente di contemplare l’evoluzione di questo prodotto, soprattutto dalla creazione delle grandi cantine nell’Ottocento, fino a quelle più moderne, con spettacolari progetti avveniristici, opera di grandi architetti, che comunque conservano al loro interno la tradizione dei metodi produttivi tramandati dagli avi.

Tuttavia, ne La Rioja il viaggio nel mondo del vino non si può limitare solo alla visita alla cantina, bisogna vedere il vigneto, conoscere la storia e l’arte, godersi la degustazione e abbinare ogni bicchiere con la sua partner migliore: la cucina locale.

Mille programmi per un vino

Ne La Rioja vi sono più di mille programmi imperniati sul vino, una vasta scelta di possibilità che consentono di divertirsi sia ai neofiti, sia agli esperti. Vi sono anche attività – sempre imperniate sul vino – per gli astemi, per i bambini… non resta che scegliere un periodo dell’anno e la compagnia adatta per spassarsela.

Il viaggio nel mondo del vino può cominciare presso il Museo della Cultura del vino Dinastía Vivanco nel suggestivo borgo medievale di Briones. In questo grande museo, risultato della passione per il vino di una famiglia di produttori, il visitatore può conoscere tutti i processi di trasformazione dell’uva fino ad ottenere il prodotto più pregiato, ma soprattutto l’influsso del vino sulla cultura di tutto il mondo, con pezzi provenienti dall’antico Egitto, da Roma o dalla Grecia per arrivare fino alle opere di Picasso.

Comunque, dopo la conoscenza della storia, si deve passare alla pratica. Il modo migliore è visitare i vigneti, con una guida o da soli, passeggiando e scoprendone la bellezza cangiante nell’arco delle stagioni.

Tuttavia, esistono molti altri modi di gustare il vino ne La Rioja, anche senza berlo, rilassandosi con un trattamento di vinoterapia che mette le proprietà dell’uva al servizio della bellezza e della salute.

Con i cinque sensi

Godetevi la degustazione, che svela gli aromi facendo ballare il vino nel calice proprio come ballano i danzatori di Anguiano che, mantenendo viva una tradizione ancestrale, si lanciano su alti trampoli in una corsa vertiginosa lungo una ripida discesa facendo ruotare vorticosamente le gonne coloratissime che indossano. Così danza il vino e così se ne apprezzano il colore e gli aromi.

L’avventura della degustazione comincia dall’udito, con il suono inconfondibile dell’estrazione del tappo dalla bottiglia e l’allegro picchiettio del liquido contro il calice o il decantatore. Poi la vista è attratta dal colore ciliegia intenso che offrono i migliori vini rossi Rioja.

L’aroma della barrique di rovere consente di distinguere i vini novelli dai vini invecchiati più o meno a lungo. Il tatto si esercita in bocca, quando i tannini e gli alcoli accarezzano le papille con effetti astringenti o delicati. Il sorso finale riempie la bocca di sensazioni e di sfumature inimmaginabili. Ne La Rioja si impara a conoscere e a gustare il vino.

Un abbinamento perfetto

Ne La Rioja il vino non è mai solo. In tutti i luoghi in cui si fa un buon vino, anche la cucina ne è sempre all’altezza e non poteva essere altrimenti in questa regione.

Uno dei programmi migliori sia per i visitatori, sia per la gente del posto è fare un giro nella famosa via “Calle Laurel” di Logroño per gustare l’abbinamento più semplice: il vino Rioja e le migliori specialità di ogni bar. Ve ne sono per tutti i gusti, dai classici champignon alle creazioni con denominazioni uniche e curiose: Matrimonios, Valentinos, Cojonudos, Tío Agus… ci vogliono varie visite per conoscerle tutte, ma ne vale sempre la pena.

Un’altra possibilità più sofisticata è un menù appositamente elaborato con l’abbinamento più riuscito il tra cibo e il vino, nei ristoranti de La Rioja che offrono questa proposta, che in questa regione è un’arte. Non a caso in tutti i ristoranti, il vino è curato come un gioiello. Non perdetevi l’occasione di un pranzo in cui ogni piatto è accompagnato dal vino che ne esalta al meglio le qualità e che ne potenza i sapori. Lasciatevi consigliare e godetevi l’abbinamento perfetto.

Cucina svariata e gustosa

Tutti i luoghi del mondo in cui si produce buon vino presentano una cucina all’altezza di questa qualità. La Rioja non è quindi da meno.

Questa regione è solcata da fiumi che rendono fertili i campi e gli orti in cui si coltivano gli ingredienti migliori per i piatti più tipici a base di verdura, dai carciofi ai cardi, dalla borragine alla combinazione magistrale della menestra de verduras.

La carne non è da meno: nei verdi pascoli delle colline al sud della regione si alleva, come una volta, un bestiame di gran qualità, da cui si ottiene l’ottima carne di vitello di Cameros; un altro piacere unico sono le costolette di agnello arrostite sulla brace ottenuta dai sarmenti, cioè i tralci legnosi di vite che vengono recisi nella potatura.

Sebbene La Rioja sia una regione d’entroterra, il pesce non manca ed è sempre cucinato con cura, soprattutto il baccalà. In questa regione si possono ancora degustare alcuni piatti d’un tempo: zampetti d’agnello o di maiale, lumache, insaccati particolari…

Con i dessert si chiude in bellezza un pasto squisito. Seguendo la tradizione ereditata dal passato arabo, i fardelejos di Arnedo sono una tentazione a base di mandorla e olio. I famosi pasticcini di marzapane di Soto en Cameros sono uno dei dolci più noti di questa regione.

Crogiolo di culture

Le prime vestigia culturali ne La Rioja risalgono a migliaia di anni prima della comparsa dell’uomo. Allora il paesaggio era molto diverso da quello attuale e questa terra era abitata da grandi dinosauri le cui orme sono rimaste intatte fino ai nostri giorni e ci consentono di sapere come vivevano questi animali affascinanti.

In questa terra, dalla grande ricchezza naturale, e che fu zona di frontiera, tutti i popoli che transitarono nella penisola cercarono di insediarsi sulle rive del fiume Ebro. Uno degli insediamenti più antichi de La Rioja è il villaggio celtiberico di Contrebia Leukade. Anche Calahorra ha un memorabile passato romano. Gli arabi vi hanno lasciato la loro impronta, con leggende come la battaglia di Clavijo e il Cavallo bianco di Santiago. Nella lunga epoca medievale i monasteri furono i depositari del patrimonio culturale, mentre l’era più moderna è stata segnata dalla rivoluzione provocata dall’industria vinicola e dallo sviluppo della regione.

Tuttavia, la vita culturale de La Rioja non si limita alla storia, ma è sempre viva anche ai nostri giorni con progetti all’avanguardia per quanto riguarda l’arte, l’architettura, il teatro, la musica…

Culla della lingua spagnola

Nella convulsa epoca medievale, quando i signori combattevano per conquistare e difendere le loro terre, gli eremiti si ritirarono a vivere in piccole grotte, nei pressi delle quali successivamente furono costruiti i grandi monasteri, in sempre ferveva l’attività nei chiostri, nelle cucine, nelle botteghe e, soprattutto, nelle copisterie e nelle biblioteche.

A San Millán de la Cogolla, nella sala degli amanuensi o nella biblioteca, un monaco scrisse a margine del Codice 46, scritto in latino, le prime parole in lingua spagnola. Questa breve nota di chiarimento in spagnolo del testo originale in latino rappresenta la prima testimonianza di questa lingua che oggi parlano più di 400 milioni di persone in tutto il mondo.

Mentre il Codice 46, finito di copiare nel monastero de La Cogolla il 13 giugno dell’anno 964, rappresenta l’inizio dello spagnolo scritto, un altro abitante della stessa valle, Gonzalo de Berceo, che visse e operò fondamentalmente nella prima metà del Duecento, è considerato il primo autore della letteratura in questa lingua.

Monasteri e castelli

La ricchezza e la tradizione dei monasteri de la Rioja non si esaurisce a San Millán de la Cogolla. Da oltre dieci secoli operano tuttora molti dei centri spirituali che furono ritiri di preghiera e centri culturali, costruiti in zone rurali lontane dalla decadenza delle città romane, già in epoca visigotica.

Le terre de La Rioja sono ricche di storia e di leggende proprio grazie ai numerosi monasteri. Di alcuni restano solo le rovine e i documenti che ne attestano l’importanza nel Medioevo. Tuttavia, molti hanno conservato nei secoli, non solo gli edifici, ma anche l’attività delle loro comunità religiose e adesso sono centri che attirano il turismo culturale, religioso e artistico.

Le zone di frontiera, come La Rioja, sono sempre state costellate da castelli che testimoniano la lotta tra le fazioni per il controllo delle terre più fertili, sempre ambite da tutti. Molti castelli de La Rioja sono andati distrutti, ma altri sono stati conservati, talvolta trasformati in cantina, sede del Comune o case private, e consentono ai visitatori di rivivere momenti storici unici.

Cammino di Santiago

Il Cammino di Santiago, primo itinerario culturale europeo e patrimonio dell’umanità, è uno dei percorsi turistici più frequentati dai viaggiatori per conoscere la storia, l’arte e la cultura de La Rioja.

Dalla scoperta della tomba dell’apostolo a Compostella, nel IX secolo, questo Cammino ha svolto le funzioni di via di comunicazione per lo scambio di nuove idee, tecniche, culture e usanze tra le regioni che attraversa.

A Logroño convergono il cosiddetto Cammino francese, che proviene dai Pirenei passando dalla Navarra e dall’Aragona, e l’Itinerario dell’Ebro, che dal Mediterraneo segue l’antica strada romana tra Tarragona e Astorga, passando dalle città de La Rioja in cui si insediarono i romani: Alfaro, Calahorra e Varea.

Il Cammino di Santiago in questa regione consente di attraversare i vigneti, conoscere famose leggende medievali come la battaglia di Clavijo o quella dell’impiccato di Santo Domingo e di ammirare il paesaggio stupendo.

Cultura popolare

La Rioja è una terra ricca di feste e di tradizioni, eredità di un passato antico e attestazione del carattere particolare della gente de posto, sempre pronta a fare festa. Vi sono festeggiamenti di ogni tipo, in maggior parte culturali o religiosi, ma anche dedicati alla gastronomia, all’allevamento del bestiame e, come no, al vino.

Alcune di queste feste sono state dichiarate d’interesse turistico, come quella dei danzatori di Anguiano, dove i ragazzi del paese, su alti trampoli, si lanciano in una corsa vertiginosa lungo una ripida discesa facendo ruotare vorticosamente le gonne coloratissime che indossano.

Anche la battaglia del vino di Haro è una festa singolare, in cui il prodotto più noto de La Rioja si trasforma in arma da spruzzare sugli avversari. Il vino è anche il protagonista delle feste della vendemmia a Logroño.

Inoltre, vi sono feste di carattere religioso, profondamente radicate e sentite, come quella dei penitenti detti Picaos di San Vicente de la Sonsierra o le Feste del Santo di Santo Domingo de la Calzada.

A zonzo nelle vie per scoprire gli angolini più reconditi

Il meglio de La Rioja si può scoprire nelle vie, nelle piazze e negli angolini più reconditi, visitando le città e i paesi, conoscendo la gente del posto, poi l’itinerario si fa da sé. Il modo migliore per conoscere La Rioja è in macchina e a piedi: fare una sosta nei piccoli paesi di cui è costellata la regione, percorrerne le vie lastricate, comprare una pagnotta di pane fatta come una volta, bere un bicchiere di vino con la gente del posto che ha sempre lavorato nelle vigne e che sa spiegare, meglio di chiunque altro, come si coltiva la vite e come si produce uno dei migliori vini del mondo.

Visitate anche le città: Logroño, il capoluogo dai grandi viali e con siti pittoreschi come il mercato generale, la piazza del mercato settimanale e, naturalmente, la famosa via Calle Laurel con la lunga successione di bar e una specialità in ciascuno di essi. Calahorra mostra tutta la sua eredità romana; Haro offre il richiamo della ricchezza e dello splendore dei vini migliori; Santo Domingo de la Calzada mantiene viva la tradizione del Cammino di Santiago; Nájera testimonia il proprio legame con la nobiltà; Arnedo è rinomata l’industria calzaturiera e le occasioni per lo shopping; Cervera è nota per le espadrilles che qui si chiamano alpargatas e la cultura tradizionale; Torrecilla en Cameros è invece importante per l’allevamento tradizionale tuttora legato alla pratica della transumanza. Ogni sosta in questo viaggio sarà un’esperienza unica e diversa.

Fiumi

La Rioja è la regione più piccola della Spagna, ma una delle più ricche di biodiversità e varietà di paesaggi. Questa regione è solcata dal fiume Ebro da ovest ad est, ma altri sette fiumi la attraversano formando fertili valli da sud a nord, dalle alte montagne che formano la sierra della Demanda o di Cameros fino alla valle dell’Ebro.

Ogni valle formata da questi fiumi è diversa. Il Río Oja, da cui prende il nome questa regione (anche se può essere vero il contrario), nasce nella sierra della Demanda, tra le cime più alte de La Rioja; il fiume Najerilla scorre nei pressi di luoghi di grande importanza per gli abitanti della regione, come il monastero di Valvanera, sede della patrona de La Rioja o i monasteri di Suso e Yuso, quindi passa da Nájera per sfociare nell’Ebro.

Il fiume Iregua nasce nella sierra Cebollera, nota per il parco naturale, un sito dalla bellezza singolare soprattutto in autunno quando le chiome degli alberi cominciano a tingersi di infinite tonalità. Il fiume Leza discende lentamente lungo il cosidetto Camero Viejo, formando una gola spettacolare sulla quale volano i grifoni. Il fiume Jubera percorre luoghi da sempre abitati dall’uomo, lasciandosi alle spalle le rovine di antichi monasteri e castelli.

Il fiume Cidacos solca la zona in cui vissero i dinosauri e le sue acque, dopo la località di Arnedillo, si mescolano alle calde acque termali delle sorgenti termali del luogo. Il fiume Alhama, quello più orientale de La Rioja, scorre nelle località più recondite e nei paesaggi più aridi, serpeggiando anche nella regione limitrofa della Navarra per tornare ne La Rioja ad Alfaro, località nota per la colonia di cicogne e per i fitti boschi lungo le sponde dell’Ebro.

Calore di casa

La gente de La Rioja è ospitale per natura e accoglie volentieri i visitatori. Altrettanto ospitali sono anche le case rurali della regione. La cucina e il vino contribuiscono a rendere più caloroso il benvenuto ed è facile trovare strutture alberghiere con programmi enoturistici completi: visite a cantine, degustazioni, vinoterapia… addirittura alcune di esse sono allestite presso le cantine stesse.

Le città de La Rioja offrono anche alberghi funzionali o ricchi di storia, in siti unici, centrali o immersi nella tranquillità delle montagne o delle valli circondate dai vigneti.

Il caloroso benvenuto della regione si può assaporare nei ristoranti che offrono le migliori ricette e propongono i piatti più tipici; nei bar, ciascuno con il proprio pincho (appetitoso stuzzichino) specialità della casa; per strada, dove si può sentire la gente del posto che parla della vendemmia o del prezzo dell’uva; presso gli uffici del turismo, dove vengono fornite le opportune indicazioni sui luoghi più suggestivi; nei negozi, dove si può acquistare una bottiglia di vino indimenticabile o un dolce tipico… Lasciatevi andare e vi sentirete come a casa vostra o forse anche meglio.

Lo sport

I boschi, le catene montuose e le valli della nostra terra conservano come un tesoro tramandato dai nostri avi tutta la forza di una natura vergine, piena di vita, in attesa di essere scoperta da coloro che vogliono conoscerla rispettandone la serena bellezza.

A piedi, a cavallo o sulle ruote di una bicicletta, è possibile percorrere sentieri e piste che consentono di conoscere la storia, le tradizioni e gli angolini più affascinanti di una terra che si svela ad ogni passo.

Non manca mai il calore della gente del posto, perciò nelle giornate di “riposo attivo” ne La Rioja si può sperimentare una miriade di sensazioni da condividere con la famiglia e gli amici, per recuperare l’emozione e il rispetto per la natura.

Raccogliere frutti selvatici, osservare il volo degli avvoltoi, contemplare i tetti e le torri delle chiese sui quali fanno i loro nidi le cicogne, ascoltare il bramito dei cervi, fare il bagno nelle acque termali, cercare fossili marini e scoprire le orme dei dinosauri… sono alcune delle attività che consentono di stare a contatto con le risorse naturali de La Rioja.

Golf, sci e sport nautici

Che ne dite di una partita di golf? Il Cammino di Santiago passa da La Grajera, un impressionante campo di golf incastonato in un parco incantevole a Logroño, la città ideale per fare shopping. Anche nelle località di Sojuela e Cirueña vi sono campi di golf, moderni e completi, all’altezza dei golfisti più esigenti.

Preferite la neve? Infilatevi gli sci e scoprite i bianchi pendii di Valdezcaray la stazione sciistica situata nel maestoso picco San Lorenzo (2.260 m.), il punto più alto de La Rioja nel cuore della sierra della Demanda.

E gli sport nautici? Nel bacino El Rasillo, nel bel mezzo di un bosco suggestivo, scoprirete un paradiso per fare sport come il windsurf o il canottaggio. Per calmare l’appetito stuzzicato dallo sport o dall’avventura, niente di meglio della cucina locale e del vino!

Si ringrazia per la gentile concessione di immagini e testi l’Ufficio turistico de La Rioja

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