Saperi

Esiste un olio della festa?

La materia prima fa sempre la differenza. Antonella Bertagnin, art director nel settore moda, ama la cucina semplice, quindi ritiene fondamentale l’olio. Lo compra quasi sempre dai produttori, ma quando è costretta al supermarket si perde

L. C.

Esiste un olio della festa?

Antonella Bertagnin, è coordinatrice dal 1998 del comitato moda “Trend Selection”, e fornisce le tendenze moda e colori per il mondo delle concerie italiane. Art director dell’area “Trend Selection” della fiera “Lineapelle” a Bologna, dove segue allestimento, video e trend book, così come della stessa area presso la rassegna milanese Anteprima per Lineapelle e Anteprima, cura annualmente l’ideazione e la realizzazione di Area Tendenze e seminari sulle tendenze moda della pelle, calzature e pelletteria, nelle città di Parigi, Canton, Tokyo, New York, Mosca. Studiosa dell’estetica e conoscitrice dei linguaggi multimediali, Antonella Bertagnin coltiva interessi anche nei settori della cosmetica, dell’arredamento, del design degli oggetti, dell’arte e della cultura.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia? L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di semi?

Della mia infanzia ricordo solo l’olio Sasso. In lattina… Verde. E piccola. Sasso era l’olio leggero. Sono stata io a introdurre tra i miei conoscenti e in famiglia l’extra vergine. All’inizio lo trovavano troppo forte, ma ora lo fanno arrivare dalla Puglia. E poi c’è il burro. Questo è Friuli!

Anche i colori ricorda…

Sì, posso dire che della mia infanzia ricordo soprattutto i colori delle confezioni… L’olio di semi era per friggere ed aveva la confezione gialla!

Una curiosità: i sapori e i profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?

No, non corrispondono. Il mio palato è cresciuto ed è andato alla ricerca di sapori e profumi più intensi e decisi. È molto più esigente nella scelta e nell’abbinamento dell’olio agli altri sapori.

Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?

Il gusto della terra da cui proviene. E’ bello viaggiare attraverso i sapori da nord a sud, ed è bello sentire le differenze non solo dei profumi e dei sapori ma anche la densità. Soprattutto nei cibi semplici, i dettagli fanno la differenza.

Quanto sarebbe disposto a spendere per una bottiglia di extra vergine?

Sono disposta a spendere diversamente per oli diversi… Esiste un olio della festa? Quanto dipende dalla qualità che trovo naturalmente, un po’ come per il vino no? Vuole una cifra?

Sì, indicativa.

Il prezzo per me è davvero poco importante. Sto solo attenta a non scendere sotto una certa cifra ma gli oli buoni li ho volentieri pagati anche 15 euro. Io l’olio lo compro quasi sempre dai produttori, quando poi sono costretta al supermarket mi perdo.

A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quant’è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?

In genere 750 mal, ma per oli speciali preferisco piu piccola. Per poter variare più spesso. Mi piace giocare con il gusto. Amo la cucina semplice, quindi l’olio è fondamentale.

In tutta sincerità, senza alcuna senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito tra tutti i grassi alimentari?

Olio extravergine di oliva…

Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando?

Sto lavorando a tante cose, tutte legate al mondo della pelle e della pelletteria… Dalla materia prima al prodotto finito. Come in cucina, la materia prima fa la differenza.

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