Il bullismo di Michela Murgia nei confronti di Franco Battiato
Dire “minchiate assolute”, per stroncare le canzoni del musicista siciliano, è come gettare un sasso dal cavalcavia sulle auto. Una scrittrice lavora sulle parole, ne conosce il peso, sa l’effetto che provocano. Le parole sono come pietre. E l’aspetto più inquietante è che la Murgia non abbia chiesto scusa. Viviamo il tempo del degrado e della superficialità
Mio padre ha 89 anni e non frequenta i social. È comprensibile, appartiene a un’altra generazione; e, a essere sinceri, non ha nemmeno utilizzato – mai, proprio mai – un computer. È un mondo che non gli appartiene. Tuttavia, ha saputo indirettamente da altri che la scrittrice Michela Murgia ha deliberatamente offeso Franco Battiato, definendo i testi delle sue canzoni “minchiate assolute”. Un giudizio forte, e anche volgare.
Mio padre mi conosce e sa quanto io apprezzi Battiato, così, per confortarmi, mi dice “ma chi è questa Murgia?” Non con toni offensivi, è una persona molto serie ed educata mio padre, sempre rispettoso. Non praticando il mondo letterario, ne ignorava completamente l’esistenza.
“Come si è permessa”, mi ha detto, lapidario. “Che titoli ha per emettere giudizi così estremi?”. E io, per tranquillizzarlo, ho riferito che non si era affatto scusata, ma tramite le amicizie di supporto aveva comunque fatto sapere che era tutto un gioco. Uno scherzo letterario. Un format così divertente che le persone dall’intelligenza comune non potevano comprendere, da qui l’equivoco.
Lei, insieme con la scrittrice Chiara Valerio, vanno pazze per Battiato. Sono ammiratrici. Solo che per far passare questo tempo che non passa mai giocavano. Al che mio padre, persona semplice ma autentica, poco avvezza a leggere romanzi e a comprendere il senso di questi giochi di società, mi ha immediatamente stupito per la sua illuminante freddura: ”è la Matteo Salvini della letteratura italiana”. E io, sorpreso, spiazzato, incredulo, ho risposto che sì, per certi versi sì, la Murgia le spara grosse proprio come Salvini. In fondo, c’è sempre qualcuno che applaudirà. È il populismo intellettuale. Si costruisce così il consenso. Gia, non è affatto una associazione così peregrina: si cerca il clamore pur di farsi notare.
Battiato è amato dalla gente, non sta bene in salute, colpirlo in modo così indelicato e volgare, al di là di ogni giudizio critico sui suoi testi, è stato solo un atto di puro bullismo. Una scrittrice lavora sulle parole, ne conosce il peso, sa l’effetto che provocano. Le parole sono come pietre.
Paradossalmente la Murgia ha utilizzato un atteggiamento fascista nell’esprimere un giudizio che se manifestato con toni diversi non avrebbe sortito lo stesso effetto. Dire “minchiate assolute” è come gettare un sasso dal cavalcavia sulle auto. E l’aspetto più inquietante è che la Murgia non abbia chiesto finora scusa. A volte si sbaglia, può accadere di dire stupidaggini colossali, basta chiedere scusa.
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