Saperi

Il cassetto

Racconto. Il pensiero della sua infanzia è il pensiero di un cassetto. Non troppo grande. Il terzo sopra gli sportelli nel mobile della cucina di sua nonna. È un cassetto delle meraviglie, quello a cui ripensa Giulietta

Mariapia Frigerio

Il cassetto

Giulietta è al balcone. Non a quello di Verona. A quello della sua camera, nella casa dove tra breve si trasferirà.

Di fronte c’è la finestra della caserma dei pompieri. Ciò che vede è meno romantico di quello che vedeva la sua omonima Capuleti. Più utile, però.

Giulietta ha pulito. Sistemato. Vuole che tutto sia in ordine per quando ci andrà a vivere con i suoi figli.

Giulietta, appoggiata alla ringhiera del balcone, pensa ai suoi bambini. Con amore.

Poi pensa a sé bambina. Con nostalgia.

Il pensiero della sua infanzia è il pensiero di un cassetto.

Il terzo cassetto sopra gli sportelli nel mobile della cucina di sua nonna.

Un cassetto delle meraviglie, quello a cui ripensa Giulietta.

Crema Manila per le mani, scatola Caffarel di latta prugna con elastici, tappi di sughero, tappi di plastica, caramelle sparse, Morositas  e Alpen Liebe anni ’80, oggetti da cucina, fogli pubblicitari, un bracciale in argento liscio, un bracciale a catena con ciondolo apribile a palla (aperto e richiuso un milione di volte), un piccolo papa Giovanni in cornice bianca e oro, l’acqua santa nella Madonna di Lourdes con tappo a corona.

Tutto stipato in quel cassetto non troppo grande. Il terzo cassetto.

Giulietta pensa a una canzone. Il mare in un cassetto.

Ma il suo non era il mare. Era un mondo. Il mondo in un cassetto.

Il mondo di sua nonna.

Pensa a quel cassetto. E si sente invadere dalla commozione.

 

Giulietta pensa ai suoi figli. Sa che anche loro hanno un cassetto dalla nonna. Dalla loro di nonna. Un cassetto di rame grande. Un cassetto per la cenere.

Ma la cenere non c’è mai stata. Perché non c’è mai stato il fuoco né la brace.

Ci sono, invece, bustine di zafferano, di curry, tappi colorati, piccoli animali di ceramica, libretti d’istruzione per elettrodomestici, spago per arrosto, strani ombrellini di retina coprivivande. Pieni di polvere. La passione dei suoi bambini.

 

Giulietta pensa alla magia dei cassetti.

Pensa che i suoi figli sono fortunati. Fortunati come lei.

Pensa che per crescere bene tutti i bambini dovrebbero avere un cassetto. Un cassetto pieno di mistero nella casa di una nonna.

Giulietta ha male alle braccia. Alla schiena. Ha fregato troppo per ripulire lo sporco lasciato dagli operai.

Ma il pensiero del cassetto l’allieta. La culla. La fa tornare bambina.

 

Giulietta si accende una sigaretta per assaporare meglio la tenerezza dei suoi pensieri. L’affetto per la sua nonna. Il bene per i suoi bambini.

Un vento leggero le porta la cenere nella stanza. Sposta piccoli frammenti di brace.

«Oddio» pensa «se il parquet prende fuoco!».

Poi torna con lo sguardo alla finestra di fronte – la finestra dei pompieri – e sorride. Tranquilla.

 

Lucca, 2 maggio 2012

 

In apertura, foto di Mariapia Frigerio

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