Il mondo dell’olio orfano di Paolo Bonazzelli
Grande sostenitore della Dop Cartoceto, è stato un genio eclettico e un sognatore. Elaborava idee e proposte: sua l’invenzione dell’olio solido, ma anche del tappo-dosatore-salvagoccia
Con la scomparsa improvvisa di Paolo Bonazzelli, il mondo dell’olio perde l’uomo che, più di altri, ha creduto nel Cartoceto Dop e, non solo perché produttore, ma anche quale presidente del consorzio di tutela si è battuto per il territorio che ne genera il prodotto.
Innamorato dell’olio, con lui si perde un imprenditore che, di fronte a una difficile missione, si è speso affinché il mercato e la gente capisse il valore di un ingrediente troppo spesso trattato con la sufficienza, alimentata da colpevole ignoranza, e con la nonchalance farcita di luoghi comuni.
Nella sua attività era sempre in prima linea incontrando produttori, operatori, ristoratori, trasmettendo con passione cosa sapeva dell’olio e, con pazienza, ne illustrava alla gente comune qualità e risvolti.
Per essere più vicino a quella che, a diritto ma con modestia, riteneva una sua creatura, aveva ristrutturato un frantoio settecentesco, lo storico Frantoio del Trionfo, e l’aveva ammodernato integrandolo con quanto la tecnica di oggi poteva offrire. Qui, durante l’anno, ospitava turisti di mezz’Europa, ai quali dava “lezioni” sull’extra vergine e sul Cartoceto Dop, e, sempre ascoltato con attenzione e apprezzato per la competenza, disquisendo di oli da oliva, da semi, strutto, burro, margarine, oltre che sul loro impiego.
Con la passione che l’ha sempre pervaso, accanto al Frantoio del Trionfo aveva voluto un’altra sua creatura, l’Osteria del Frantoio, dove, con Paola, l’olio era diventato il leit motiv della cucina.
Geniaccio, aveva creato e brevettato l’olio solido che sostituisse burro o altri grassi nelle preparazioni non solo della biscotteria, ma financo dell’endemica piadina. Suo è anche il brevetto di un “tappo-dosatore-salvagoccia”, molto funzionale nello scopo, ma trasformato in un oggetto di elegante semplicità.
Eclettico e sognatore, elaborava idee e proposte per Cartoceto, quel gioiello di paese che amava e per il quale credeva nella sinergia fra il territorio e i suoi prodotti, la sua bellezza e le bontà da offrire a quanti, attratti da una di quelle, potesse godere anche delle altre.
A nome dei soci di Olea che l’hanno conosciuto, e personalmente, sono vicino alla dolcissima signora Paola, a Claudio e ad Eliana, nel ricordo della grande eredità morale lasciata a ciascuno di noi.
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