Saperi

Il Teatro dell’Olivo

Si trova a Camaiore, in provincia di Lucca. Era stata l’Accademia dei Deboli, nel 1649, a chiederne la realizzazione, in modo da ospitare commedie e altre rappresentazioni sceniche. Un grande impulso si ebbe nel 1772, in occasione della nascita della Compagnia del Teatro dell’Olivo. Ancora oggi, a distanza di tanti secoli, prosegue con sucesso la stagione teatrale

Olio Officina

Il Teatro dell’Olivo

Il Teatro dell’Olivo – si legge nel sito internet della Fondazione Toscana Spettacolo – sorge nel luogo che un tempo ospitava un tiratoio della lana. Costruito nel corso del ‘500, il tiratoio a un certo punto fallì e il suo proprietario fu costretto a fuggire dalla città.

Ecco allora che nel 1649, fu l’Accademia dei Deboli, una associazione formata da un gruppo di cittadini di Camaiore, a chiedere la riapertura dell’edificio, in modo che potesse ospitare commedie e altre rappresentazioni sceniche.

Fu così che a partire dal 1720 furono fatti alcuni interventi sull’edificio. Vennero costruiti i primi palchetti e fu realizzato il paco. Nel 1753 furono aggiunti 12 palchetti, nel primo ordine, e 5, nel secondo ordine. Ma il momento di vera rinascita per il teatro fu il 1772, in occasione della nascita della Compagnia del Teatro dell’Olivo, che spiega con i massimi dettagli i propri intenti e scopi.

“Scegliendo noi un ramoscello carico di Olive per simbolo della società in perpetuo fissare ad oggetto di formare e conservare un buon teatro, e una buona comica, di adombrar pretesimo due gran motivi da quali ebbemo il più forte impulso ad accingerci ad una così ardua impresa. Il prezioso sugo di queste frutte benefiche, o cambiato in balsamo o usato in condimento rinvigorisce le Membra; e per lui si rischiarano i luoghi più tenebrosi delle notturne fiammelle, alle quali serve di nutrimento. Concorrendo i nostri Popolani a godere i pubblici spettacoli, i quali noi colla possibil convenienza daremo in Teatro, e obbligati quivi a mischiarsi e trattarsi scambievolmente, a divertirsi insieme, a sentirsi mossi da medesimi affetti, o disuniti si uniranno, o uniti sempre più si rassoderanno nella buona corrispondenza: mentre amore la più nobile e delicata tra le Passioni umane, non più fatto e più soave fa sentirsi al cuore d’allor quando vien esso inondato e ammollito dal genial Piacere. Ed ecco il primo benefizio. Che se poi abbiamo riguardo allo splendor della Patria ci lusinghiamo che i nostri Progetti gioveranno non poco ad accrescerlo. E non è egli vero che una bene accostumata e ben esercitata Gioventù suole in gran parte costituire questo splendore? E qual cosa tanto contribuisce a ben formare lo spirito de Giovani quanto l’uso e l’esercizio Teatrale? Per esso si acquista da loro concretezza di spirito e buona maniera , facilità di discorso e scioltezza di membra, aborrimento a vizi i quali si vedon puniti, stima per le virtù le quali si osservan premiate, e mille e mille altre ottime parti. Ed ecco il secondo beneficio Piaccia a Dio che i nostri disegni abbiano il suo effetto mentre noi per dare a loro ogni possibile fondamento passiamo a fissare i seguenti articoli da osservarsi in perpetuo dalla nostra Società e vogliamo in primo luogo. Che detta società istituita sotto gli auspici della Serenissima Repubblica di Lucca abbia per Impresa un ramoscello carico di Olive col motto Corroborant, Lucent”.

Una serie di lavori – si legge nel sito di informazione della della Fondazione Toscana Spettacolo – portarono la struttura a una conformazione molto vicina a quella attuale.

Nel 1880 fu aggiunta una terza fila di palchetti, che è stata soppressa nel 1920, e fu costruito il loggione, poi trasformato nell’attuale galleria.

Nel 1927 furono eseguiti i decori del soffitto ad opera di Dino Spelta, pittore camaiorese. Dal 1930 al 1942 l’edificio divenne un cinema teatro. Fu invece chiuso nel 1944, in seguito allo scoppio di alcune mine all’interno dell’edificio, che causarono molti danni. Aperto nuovamente per un breve periodo, fu definitivamente chiuso nel 1955. Dopo una serie di lavori di ristrutturazione, il Teatro dell’Olivo è stato riaperto ai cittadini dal Sindaco Giampaolo Bertola nel 2003.

Per quanti vorranno visitare il Teatro dell’Olivo, la stagione teatrale in corso si conclude il prossimo 5 aprile, con uno spettacolo, il recital “Degni di nota”, che si muove tra canzone d’autore e comicità, senza che una dimensione prevarichi l’altra, sul filo di emozioni da anni dimenticate, che si colora qua e là di suoni e poesia. Lo spettacolo è scritto da Alberto Patrucco e Antonio Voceri, con Andrea Mirò, Alberto Patrucco, e con Daniele Caldarini pianoforte e tastiera, Francesco Gaffuri contrabasso e basso elettrico, Beppe Gagliardi batteria e percussioni; e musiche di Georges Brassens e Giorgio Gaber.

La stagione teatrale è organizzata con la massima cura dal Comune di Camaiore in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo.

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