Saperi

L’olio della domenica

La mia infanzia, sostiene il triestino Adriano Bellini, si colloca nel dopoguerra, quindi il primo olio che ho conosciuto era di semi. Quello ricavato dalle olive era l'olio della festa, non della quotidianità. Ora ci crede così tanto, al punto che i tratti peculiari degli extra vergine fanno ormai parte della sua memoria olfattiva e gustativa

Olio Officina

L’olio della domenica

Adriano Bellini è un grande appasionato di vini, ma non disdegna gli oli. Fa parte dell’Associazione Italiana Sommelier e di tante altre realtà associative. Ora, come lui stesso afferma, è in stato di “quiescenza”, ma è tutt’altro che quiescente, sempre attivo e curioso, sempre impegnato. Vanta pure il ruolo di coordinatore ed esecutore dei servizi di sommelier in occasione delle visite nella sua Friuli Venezia Giulia, sia del Pontefice, sia dei Presidenti della Repubblica Pertini, Cossiga, Scalfaro e Ciampi, oltre a essere stato direttamente sul campo in molti altri eventi prestigiosi. Vive a Trieste e da qualche anno non manca di impegnarsi nella conoscenza e diffusione della cultura dell’olio da olive. Oggi svolge conferenze su temi alimentari presso le comunità italiane dell’Istria per conto dell’Università Popolare di Trieste.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia? L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di semi?
La mia infanzia si colloca nel dopoguerra, quindi il primo olio che ho conosciuto era di semi.
Quello d’oliva …solo alla domenica.

Una curiosità: i sapori e i profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?
Oggi li apprezzo molto di più, essendo nato e abitante in una città di mare, l’unico olio del miei ricordi era quello che si metteva sul pesce.

Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?
Grazie alla manifestazione Olio Capitale, che si svolge a Trieste, ho iniziato a capire veramente la qualità dell’Evo, anche partecipando sempre alle giurie popolari. Quindi devo dire che i profumi e i sapori (avendomeli fatti conoscere degli esperti assaggiatori) si sono inseriti nella mia memoria olfattiva e gustativa, e adesso riesco a capire anche i difetti

Quanto sarebbe disposto a spendere per una bottiglia di extra vergine?
Non meno di 12, 14 euro.

A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quant’è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?
Da 250 ml, di due tipi: fruttato leggero e forte. Essendo in due in famiglia, abbiamo capito che non bisogna lasciare il prodotto nella credenza per tanto tempo, una volta aperto…

In tutta sincerità, senza alcuna senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito tra tutti i grassi alimentari?
Sicuramente l’olio extra vergine d’oliva

Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando?
Essendo un esercente e sommelier professionista “in quiescenza”, sto cercando di trasmettere le mie conoscenze del campo, a Trieste, nelle Scuole alberghiere, nei Corsi per l’Università Popolare, nei Circoli e nei corsi della Confcommercio.

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