Saperi

L’olio non deve mai mancare

La violoncellista Ludovica Rana si racconta. Mia nonna – dice – cucina ancora con una certa energia e l’odore della sua cucina è assolutamente inconfondibile. Così l’olio: continua a tenerlo nel serbatoio di zinco di sempre

L. C.

L’olio non deve mai mancare

Ludovica Rana ha diciotto anni e ha iniziato lo studio della musica all’età di quattro sotto la guida dei suoi genitori, entrambi musicisti, e, nonostante la giovane età, si è già imposta in prestigiosi concorsi quali la 30a Rassegna Nazionale d’Archi “Mario Benvenuti” di Vittorio Veneto nel 2010, ricevendo una borsa di studio, e il Premio “The Note Zagreb” al IX Concorso Internazionale per giovani violoncellisti “Antonio Janigro” in Croazia nel 2012. Menzione speciale al Premio delle Arti del MIUR (Ministero dell’Università e Ricerca) nel Settembre del 2012, Ludovica ha anche vinto diversi Concorsi Nazionali quali “Euterpe” di Corato, “Città di Casamassima”, “Premio Terra degli Imperiali” a Francavilla, “Rosa Ponselle” di Matera.

Attualmente Ludovica frequenta il X corso di Violoncello presso l’Istituto Musicale “Giovanni Paisiello” di Taranto nella classe del M° Andrea Agostinelli e dal Gennaio 2012 frequenta la Pavia Cello Academy sotto la guida del M° Enrico Dindo. Ha inoltre frequentato Masterclasses con illustri violoncellisti come Conradin Brotbek, Michael Flaksman, Johannes Goritzki, Antonio Mosca, Jelena Očić, Asier Polo, Rafael Wolfish.
All’attività solistica affianca quella cameristica che l’ha portata a numerose collaborazioni, tra le quali quelle con Francesco Libetta nel Carnevale degli animali e con Marcello Panni nell’esecuzione di sue composizioni.

Destinataria per tre anni consecutivi della borsa di studio intitolata a Francesco Caramia, è stata individuata dalla Fondazione “Paolo Grassi” di Martina Franca per la formazione di un Quartetto dedicato a Gioconda de Vito, con il quale si è esibita in numerosi concerti per la Fondazione e per il 38° e 39° Festival della Valle D’Itria, oltre che in una conferenza-concerto sul quartetto “Le dissonanze” di Mozart tenuta da Sandro Cappelletto.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia? L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di semi?
Ho trascorso gran parte della mia infanzia a casa dei nonni, non solo perché i miei genitori lavoravano ma proprio perché mi piaceva l’ambiente contadino della loro casa: uova prese direttamente dal pollaio, olio come prodotto degli uliveti di famiglia, frutti raccolti direttamente dagli alberi e lo stabilimento vinicolo che ora gestisce mia zia, agronomo.

Una curiosità: i sapori e i profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?
Ho diciotto anni, e la mia infanzia si identifica nella figura di mia nonna. Lei cucina ancora con una certa energia e l’odore della sua cucina è assolutamente inconfondibile. Così l’olio: continua a tenerlo nel serbatoio di zinco di sempre e riempie l’oliera nello stesso steso modo di sempre….E’ nella mia casa che gli odori hanno una caratterizzazione totalmente diversa!

Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?
Tutto: è inconfondibile! Il gusto, la sensazione di “pizzichio” alla gola, il retrogusto, il profumo.

Quanto sarebbe disposto a spendere per una bottiglia di extra vergine?
Ancora non me lo pongo il problema, vivo in famiglia, ma il prossimo anno, quando andrò a vivere fuori per l’università credo che dovrò essere molto oculata.

A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quant’è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?
L’olio non deve mai mancare in cucina, quindi penso la bottiglia da litro.

In tutta sincerità, senza alcuna senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito tra tutti i grassi alimentari?
L’olio!

Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando?
Sto per conseguire il diploma in violoncello e la maturità classica: mesi febbrili che concluderanno la mia formazione in Puglia con l’auspicio di iniziare un percorso internazionale di studi e quindi… cominciare a vivere veramente la mia vita.

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