Saperi

L’olivo? È anche un simbolo di immortalità

Nel nuovo romanzo di Stefania Auci, il secondo dedicato alla saga dei Florio, vi è un capitolo intitolato “Olivo”. Non è un caso che la villa della storica famiglia siciliana era ubicata nel parco dell’Olivuzza, una contrada che mutuò il nome dalla bettola di una donna che si chiamava Oliva e in cui si riunivano un tempo i cacciatori di conigli

Giuseppe Mauro Ferro

L’olivo? È anche un simbolo di immortalità

Mi ha colpito la bellissima descrizione aderente alla storia e alla realtà della pianta d’olivo riportata a pagina 181 del nuovo romanzo, pubblicato da Editrice Nord, L’Inverno dei Leoni, nel quale l’autrice, Stefania Auci, continua a narrare mirabilmente la saga della famiglia Florio, iniziata con il precedente romanzo I Leoni di Sicilia, che ha avuto uno straordinario successo.

Attraverso la vicenda storica dei Florio, una famiglia di Palermo di origini calabresi (di Bagnara Calabra, esattamente) e di tradizione industriale, protagonista del periodo della cosiddetta Belle époque, l’autrice fa rivivere la ricca Palermo degli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo, intersecata con la storia d’Italia e, soprattutto, del nostro Sud, post Unità d’Italia.

Un’epoca, un mondo e un destino senza pari. Un libro di cui consiglio la lettura. In una parte del romanzo si fa riferimento a Francesco Crispi, garibaldino e successivamente Presidente del Consiglio, ma soprattutto avvocato di fiducia della famiglia Florio. Ebbene – lo evidenzio, qui, perché sono un salentino – in seconde nozze lui sposò una leccese, Lina Barbagallo di nobili origini.

Emblematica, infine, questa affermazione: “Per distruggere un olivo bisogna sradicarlo.” C’è da riflettere. Nella pagina successiva, la 182, si fa riferimento intanto all’ultimo olivo che ancora resiste nella villa Olivuzza che fu dei Florio. Peccato che sull’ultimo olivo dell’Olivuzza, prigioniero di una vasca di cemento, incomba oggi un condominio quale segno della bestialità dell’essere umano !

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