Saperi

La bontà dell’olio sulla pelle

Fa bene, fa bene. Il lato decisamente positivo dell’olio da olive è che viene assorbito presto e bene. A differenza degli altri oli vegetali, che manifestano la sola funzione emolliente, vi è pure il vantaggio di nutrire bene anche la pelle. Torniamo dunque a valorizzare le unzioni del nostro corpo. Come è avvenuto a Olio Officina Food Festival

Luigi Caricato

La bontà dell’olio sulla pelle

A Milano, in occasione della quarta edizione di Olio Officina Food Festival ci sono stati due momenti importanti legati all’olio della bellezza e dello star bene. Un incontro il venerdi 23 gennaio, con la maestra di reiki Ivana Sagramoni, ed uno il sabato con il rituale del massaggio alle mani a cura dei Premiati Oleifici Barbera e in collaborazione con l’Accademia Sicilia Shiatsu. E’ un buon motivo per approfondire, anche perché le attenzioni per l’uso cosmetico dell’olio di oliva, pur tra i momenti di grande enfasi e le inevitabili fasi di declino nella considerazione della gente, non sono mai venute meno nel corso dei millenni. E’ solo a partire dal Settecento che si assiste a un certo distacco, esplicito e più o meno progressivo. L’introduzione della base alcolica nei profumi al posto di quella oleosa determina un momento di rottura con il passato. L’impiego dell’olio di oliva in cosmesi resta protagonista solo nelle tradizioni popolari e non si perde del tutto.

Oggi, in controtendenza, con una società che si fa più attenta alla salute si assiste a un lento ma significativo recupero delle usanze del passato. In Giappone e Cina sono in tanti a credere nell’olio di oliva come preparato cosmetico; per loro l’aspetto alimentare di questo prodotto è posto addirittura in secondo piano. Sulla scia di certi fenomeni imprevisti, le proprietà dermatologiche e cosmetiche degli oli di oliva sono state di nuovo rivalutate.

Anche gli studi in materia hanno permesso di perfezionare le modalità d’uso, facilitandone la fruibilità su vasta scala. Ciò che l’antichità proponeva basandosi su intuizioni empiriche, oggi trova piena conferma attraverso una inoppugnabile serie di evidenze scientifiche. Dalle foglie di olivo, come pure dalle stesse olive e dall’olio, si ricavano alcune linee di prodotto rese oggi più funzionali rispetto al passato. Le sostanze naturali contenute nei moderni preparati cosmetici sono dotate di un’attività biologica in grado di inibire il processo di ossidazione delle cellule lipidiche dell’epidermide.

I più coraggiosi – o meglio, coloro che sono disposti a dedicare più tempo alla cura del proprio corpo – ricorrono perfino all’olio di oliva in purezza, mettendolo a contatto diretto con la pelle, per un effetto più immediato. Si tratta in fondo di abitudini. Le preziose sostanze contenute nell’olio svolgono – quando a contatto diretto con la cute – una più decisiva attività foto-protettiva e anti-radicalica; è poi evidente che, per essere largamente efficaci, queste sostanze devono essere l’espressione di una materia prima sempre d’alta qualità.

Le stesse popolazioni antiche lo avevano ben compreso: per questo le olive raccolte ancora verdi, non del tutto mature, rappresentano la condizione ideale. I frutti appena staccati dall’albero sul finire di agosto venivano prontamente spremuti nei frantoi per ricavare il pregiatissimo olio che i Romani definivano omphacion. E’ l’oliva non ancora matura ad avere infatti la massima concentrazione in sostanze pregiate. Come a dire che gli antichi, seppure privi degli strumenti odierni di valutazione e analisi, avevano visto giusto. Le potenzialità di impiego di molte tra queste sostanze possono essere ampiamente valorizzate proprio dall’industria cosmetica moderna, adoperandosi nel trovare sempre nuovi formulari.

Nell’antichità, quando non vi era ancora traccia del sapone, si ricorreva all’olio quale efficace detergente. Ci si spalmava più di una volta al giorno, e addirittura si veniva considerati poco inclini all’igiene qualora non apparisse evidente la percezione dell’untuosità su corpo e capelli.

Gli antichi erano metodici, spalmavano con tanto zelo e amorevolezza ogni parte del corpo. Praticavano frizionamenti così accurati da lasciar formare sulla pelle una sottilissima pellicola. Questa proteggeva i pori dall’infiltrazione di polvere e freddo. Essendo un cattivo conduttore termico, lo strato uniforme dell’olio veniva ben distribuito sul corpo onde consentire l’isolamento della pelle a protezione dai raggi del sole, come pure per offrire una adeguata difesa dalle insidie del freddo. Il fatto che negli anni l’impiego diretto dell’olio di oliva sulla pelle sia diventato sempre più raro, può essere dipeso da ragioni di carattere pratico.

La complessità dell’operazione, e i lunghi tempi di applicazione, hanno influito enormemente su una certa disaffezione diffusasi negli anni; ma anche il fastidio per il caratteristico odore intenso e marcato che l’oliva lascia di sé hanno giocato un ruolo chiave.

La modernità, si sa, ha tempi svelti ed è comprensibile che si scelga sempre la soluzione più facile e sbrigativa. Tuttavia, con l’uso eccessivo dei detergenti è stata in buona parte compromessa la protezione grassa e naturale della pelle; lavandosi infatti con maggiore frequenza, si è giunti perfino a compromettere piuttosto seriamente le stesse difese dell’epidermide.

Occorre perciò reagire in qualche modo, visto il moltiplicarsi di affezioni patologiche della cute a cui è possibile far fronte solo attraverso il ricorso a sostanze naturali. Come l’olio di oliva, appunto. Il quale si rende a tutti gli effetti l’elemento più indicato per ripristinare lo strato grasso della pelle. Il lato decisamente positivo dell’olio di oliva è che viene assorbito presto e bene. A differenza degli altri oli vegetali, che manifestano la sola funzione emolliente, con l’olio ottenuto dalle olive vi è pure il vantaggio di nutrire nel contempo la pelle.

La fortuna di oggi è che le aziende del settore si sono adeguate in tempi brevi, rendendo disponibili sul mercato linee cosmetiche ben variegate e in grado di soddisfare appieno una pluralità di esigenze. In modo conforme alle aspettative del mercato, senza dover dunque ricorrere all’impiego diretto dell’olio con i comprensibili inconvenienti pratici che ne conseguono.

La foto di apertura è dell’Armadio delle Essenze

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