La dinastia dei Sommariva
La nota famiglia di produttori oleari di Albenga, in Liguria, entra da protagonista nel libro Un paese ben coltivato, di Giorgio Boatti. In questo viaggio nell'Italia che torna alla terra e, forse a se stessa, come recita il sottotitolo, c'è un affresco del mondo rurale italiano

Vi consiglio caldamente di leggere il nuovo libro di Giorgio Boatti, edito da Laterza. Per chi ama il mondo rurale, con tutte le sue anime espressive, non può farne a meno. Vi si trova il quadro della realtà odierna, raccontato in tutta la sua nuda verità, con grande partecipazione emotiva e lucidità, senza scendere in anacronistiche visioni bucoliche.
Boatti e’ autore di libri di inchieste sulla storia del nostro recente passato. In questo libro, dal titolo alquanto beneaugurante, Un paese ben coltivato, traccia un viaggio iniziatici alla scoperta di un’Italia che si riappropria della campagna. A differenza di altri libri che trattano il medesimo argomento, qui si evidenzia la capacità dell’autore di non forzare mai la mano imponendo il proprio punto di vista. Si legge un racconto oggettivo, proprio come dovrebbero essere i veri reportage, liberi soprattutto da pregiudizi. Ci sono storie di persone autentiche, che l’autore riporta con grande rispetto e cura.
“E’ un affresco controcorrente – si legge nel risvolto di copertina – in un paese dove, per abitudine, bisogna dire che tutto va male. Un percorso interiore in cui il disegno del paesaggio e della vita si confondono. Rivelano un’Italia con i piedi ben piantati per terra dove è all’opera un futuro che riguarda ognuno di noi”. Ho voluto espressamente riportare questo stralcio del risvolto perché riporta, a differenza di tanti altri risvolti di copertina, una perfetta aderenza ai contenuti del libro. Non a caso l’editore, tra i più seri e prestigiosi in circolazione, è Laterza. Un libro di qualità, dunque, per un editore di qualità.
L’autore, Giorgio Boatti, non sbaglia mai. Tutti i personaggi, reali e veritieri nel tratto della loro personalità, sono autentici, ed esprimono una visione positiva. “I numeri – scrive l’autore – contano, ma non sono la tastiera che mi è più congeniale. Ho bisogno di storie, di vite che si legano a un territorio e lo raccontano”. Ho molto apprezzato proprio questo modo di rapportarsi con le persone da parte dell’autore. Per questo è un libro che consiglio molto caldamente, oltre al fatto che è scritto molto bene e permette di acquisire utili elementi di conoscenza, offre una visione positiva della società. A differenza di tanti autori di libri che oggi fondano la propria fortuna editoriale esaltando e ingigantendo i lati più oscuri della società, con un approccio perverso e con un taglio volgarmente e forzatamente scandalistico, qui Boatti è come il sole, illumina e rasserena.
Nel capitolo dedicato agli olivi, Boatti si sofferma su Albenga: “… la si intravede appena usciti dall’ennesimo tunnel dell’autostrada: al primo colpo d’occhio è un unico specchio che brilla e abbaglia sotto la luce del sole”. Qui, scrive sempre l’autore, la dinastia dei Sommariva rappresenta una sintesi efficace di questo luogo. Così, dal momento che conosco, apprezzo e stimo Agostino Sommariva, sono rimasto molto contento dello spazio dedicato alla sua famiglia, al suo lavoro, al suo mondo.
Boatti, come avete notato, parla addirittura di una dinastia dei Sommariva. Il settimo capitolo, “Tra ulivi e basilico”, è dedicato infatti proprio a loro, ma il protagonista, Agostino, che è, poi, colui che insieme ai fratelli Gianni e Mina, conduce l’azienda di famiglia, lo ritroviamo anche nel capitolo successivo.
Mi piace la scrittura di Boatti, una ragione in più per leggere il suo libro. Lo stesso autore ha pubblicato un altro volume, sempre per Laterza: Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d’Italia e spaesati dintorni.
Pensavo di riportare qualche stralcio, per mettere nella giusta evidenza quanto Boatti scrive della famiglia Sommariva, ma ritengo opportuno spingere i lettori ad acquistare il libro e leggerlo, ma anche ad acquistarlo e regalarlo alle persone più care. Ci vogliono libri positivi e rasserenanti. Ci vogliono autori capaci di ricavare il meglio dalle persone. Per chi ama la civiltà rurale, in questo volume trova il libro giusto.
Per ciò che concerne i Sommariva, consiglio di andarli a trovare ad Albenga, a visitare il loro museo, a seguirli nella loro attività culturale all’interno del loro frantoio. Anni fa ebbi la fortuna di assistere a un incontro illuminante con Moni Ovadia. Insomma, non stiamo parlando di un produttore che produce merce, i suoi oli, i suoi vini, il suo pesto e i tanti prodotto che recano il suo marchio hanno l’impronta di chi costruisce un mondo migliore. Perché sono del parere che una bottiglia d’olio il produttore capace riesce a spogliarla della sua veste di pura merce, rendendola un’opera di cultura.
Leggete il libro di Boatti, vi renderete conto che esiste un’Italia diversa da quella che di solito descrivono i tanti giornalisti e scrittori del nulla. Scrivere un libro come quello di Boatti comporta d’altra un certo coraggio, ma chi lo legge vi trova – e ricorro alle parole dello stesso autore – “un’Italia che si presenta nel suo volto più vero, senza infingimenti e senza abbellimenti”.
L’immagine di apertura riprende un particolare della copertina, campagna crotonese.
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