Saperi

La lettrice

Dalle mura al mare: personaggi. Laureata in Filosofia, Anna Cucchi - amica delle donne, femminista convinta - è sicuramente un personaggio anomalo tra i lucchesi, e lo è per almeno due motivi. Il primo è il fatto di essere una scrittrice che debutta a ottant’anni passati con un libro che è un’autentica delizia, Memorie di una lettrice, edito da Maria Pacini Fazzi nel 2007. Il secondo è che la signora, lucchese, non ama Lucca

Mariapia Frigerio

La lettrice

C’è un personaggio anomalo tra i lucchesi. Anomalo per due motivi.

Il primo è il fatto di essere una scrittrice che debutta a ottant’anni passati con un libro che è un’autentica delizia, Memorie di una lettrice, edito da Maria Pacini Fazzi nel 2007.

Il secondo è che la signora, lucchese, non ama Lucca.

Lucca ha, in effetti, una duplice fisionomia. Città di approdi per molti, di fuga per altri. E c’è, forse, una spiegazione.
A Lucca si approda, quando ci si è formati altrove, per la sua bellezza.

Da Lucca si fugge quando questa città impone, a chi vi è nato, una mancanza di respiro, di libertà.

La signora, laureata in Filosofia, dedica la sua opera prima a Elena e Antonio, i suoi figli.

Anna Cucchi è stata, infatti, sposata con Giuliano Foggi, sindacalista e insegnante lui pure, con cui fondò il sindacato della scuola della CGIL a Lucca. Ma già prima, nell’immediato dopoguerra, era stata a Firenze segretaria del Segretario della Camera del Lavoro.

Anna Cucchi. Foto di Mariapia Frigerio

Poi, dal 1968, la sua vita si sposta a Pisa, dove trova un clima più aperto forse per la presenza dell’università.

Ed è proprio la sua vita che si snoda, in questo libro, ripercorrendone le tappe fondamentali attraverso i libri che, a queste tappe, fanno da controcanto.

Così, scegliendo tra gli autori menzionati dalla Cucchi, Čechov è quello che l’aiuta a comprendere il distacco e la partenza dalla famiglia d’origine; Balzac e Maupassant quelli che l’aiutano a comprendere il difficile rapporto col denaro e gli affari paterni; Stendhal la politica; Tolstoj l’infelicità coniugale; la Morante la difficoltà del rapporto madri-figlie; la Bachmann l’abbandono.

Ma come spiegare il suo non amore per Lucca?

Forse ci può aiutare un luogo della città: la villa comprata dal padre all’inizio di via Civitali, che diverrà punto privilegiato per un’analisi attenta della società lucchese. Perché, trascorsi due anni dentro le mura, in via Fillungo, dopo l’arrivo nel 1931 a Lucca da Castelnuovo di Garfagnana, la famiglia di Anna traslocherà fuori porta, in quella grande casa con giardino e orto, contigua al cantiere che serviva al padre Ennio per la sua impresa di costruzioni, la Ponsi e Cucchi (era infatti cugina di primo grado di Angelo Ponsi di Due vecchi scrittori, la cui moglie, Elena Franchetti, La signora delle fiabe, le farà da editor per il suo libro).

E da qui, dalla casa in via Civitali, sarà la stessa Cucchi a farci un quadro del mondo lucchese in uno dei primi capitoli del suo libro: «Poi c’era il viale. Vi si affacciavano le ambiziose ville che rimasero ostinatamente chiuse a me e alla mia famiglia, custodendo gelosamente il prestigio di una borghesia già solidamente affermata, rispetto alla quale noi eravamo gli ultimi arrivati, dei parvenus. Ma custodivano soltanto lo spirito mercantile della città di cui erano gli ultimi eredi, nobilitando le ricchezze accumulate nelle lontane Americhe. […] fuori dalle Mura, si ergeva così un’altra cinta muraria, invisibile, quella della greve, spocchiosa borghesia, benpensante, sbarrata nella sua danarosa alterigia, senza tradizioni culturali, senza una sia pur minima apertura alla spregiudicatezza, all’emancipazione dalla società racchiusa dentro le Mura, immobile, sonnolenta, bigotta. […] La mia rivalsa nei confronti di quelle ville chiuse, dai giardini ben curati fu una sola. I figli di quelle famiglie frequentavano l’istituto tecnico commerciale – in coerenza col loro destino mercantile – io invece ero al liceo classico. D’un balzo li avevo scavalcati, collocandomi al vertice di una gerarchia, quelle delle scuole secondarie. Ne fui consapevole e fiera».

Particolare della casa in via Civitali

E la rivalsa continua, in questa figura battagliera di donna, con le sue scelte alternative sia in campo politico (militerà, infatti, nella sinistra extraparlamentare) sia in quello umano.

Lo sconvolgimento portato dal 1943 le darà una febbrile esaltazione. Rappresenterà per lei la scomparsa di quel «placido benessere» in cui fino ad allora era vissuta e la renderà partecipe di ansie, paure e sacrifici collettivi.

Amica delle donne, femminista convinta, dedita alla letteratura al femminile, a Pisa, dove continua a vivere, ha fatto parte del Gruppo di lettura La luna impegnato, appunto, nell’analisi e nella discussione di testi letterari scritti da donne.

Di nuovo, con l’uscita di Memorie di una lettrice, Anna Cucchi è tornata all’attacco. Nelle presentazioni ufficiali, come in quella alla lucchese Società dei Lettori, la si può vedere piena di verve e ne si può ascoltare la sua limpida voce di perenne fanciulla.

Impaurita, in parte, per l’età, ma poi arrendevole a inviti pubblici (sempre per la Società dei Lettori andrà anche a Roma) o a visite a vecchie amicizie, la signora ci ha regalato un bellissimo libro.

Peccato per la sua sofferta vita lucchese per certi versi simile a quella della Presidentessa Giuliana Puccinelli. Dopo aver letto la Cucchi, infatti, la presidentessa del CISCU ha detto: «Se lo avessi letto a vent’anni avrei sofferto meno».

Che siano, quelle della Cucchi e della Puccinelli, non sofferenze legate a Lucca, ma a una difficile condizione esistenziale?

Lo vorremmo sperare. Per salvare questa splendida città di approdi.

Lucca, 8 marzo 2009

Anche questo mio “personaggio” data quasi tre lustri e nel frattempo Anna Cucchi ci ha lasciato.
Tutti i miei personaggi di Dalle mura al mare sono ­– in modi diversi – tra loro collegati.
I Due vecchi scrittori (Manlio Cancogni e Angelo Ponsi), oltre ad essere amici, conoscevano e apprezzavano i Due giovani scrittori (Alessandro Trasciatti e Roberto Amato).
La signora delle fiabe (Elena Franchetti) fu moglie di Angelo Ponsi e fece da editor al libro della Lettrice, cugina del marito.
La Presidentessa (Giuliana Puccinelli) conosceva Angelo Ponsi, Elena Franchetti e frequentò, in quanto amica del fratello Angelino, La lettrice (Anna Cucchi).
La padrona di Beniamino (Muci Calvi) conosceva La Presidentessa, i Due giovani scrittori, e aveva frequentato Manlio Cancogni (erano pressoché coetanei: del 1916 l’uno, del 1917 l’altra) per questo volle conoscerne l’amico Angelo Ponsi.
L’incontro avvenne a casa mia.
Il vecchio scrittore si presentò col suo cane, dopo telefonate in cui mi chiedeva come vestirsi e se dovesse mettere la cravatta, titubante come un adolescente.
La Muci, più sicura di sé, diede immediatamente segni di insofferenza alla presenza del labrador, ma anche lei – come lui – emozionata.
Mi sentii così obbligata ad “abbandonarli” in casa per portare fuori il cane.
Li ritrovai affiatatissimi a discutere di libri e di politica.
La sera ricevetti telefonate da entrambi.
Lui incantato da lei, lei da lui. Il fascino e la cultura di entrambi avevano avuto la meglio sull’età anagrafica…

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