L’arte magistrale di saper ritrarre l’ordinarietà
Nel volume Il volto di Tito nelle foto di Michele Luongo il fotografo non indugia sul nostalgico, non punta a stupire con paesaggi o scene mirabolanti. La bellezza sta proprio qui: nel vissuto quotidiano degli abitanti di Tito, in provincia di Potenza, nel loro modo di vestire, nei segni del tempo impressi sulle mura delle case e dei vicoli. A cura dell’amministrazione comunale, sabato 18 novembre si terrà la presentazione del libro alla presenza dell’autore dei testi, Alfonso Pascale

Sabato 18 novembre 2023, alle ore 17,30, sarà presentato a Tito, in provincia di Potenza, nella Sala Don Domenico Scavone, il libro Il volto di Tito nelle foto di Michele Luongo a cura dell’Amministrazione comunale.
Dopo gli interventi di Graziano Scavone e Fabio Laurino, rispettivamente sindaco e vice sindaco della città di Tito, parleranno Alfonso Pascale, autore dei testi; Isa Salvia, presidente dell’Associazione Donne 99 e autrice delle poesie; l’autore delle foto e Guglielmo Fiore, ideatore della Fototeca Storica Titese. Modererà l’incontro Giusy Laurino, Assessore alle Attività Produttive. Allieteranno la serata con intermezzi musicali Chiara D’Auria, una delle voci più significative e promettenti di Basilicata, e Vito Laurino.
Dall’introduzione di Alfonso Pascale:
“Questo libro fotografico dedicato alla città di Tito propone una serie di scatti che Michele Luongo ha realizzato negli ultimi dieci anni. È lodevole la decisione dell’Amministrazione comunale guidata dal bravissimo Sindaco Graziano Scavone di promuovere questa iniziativa. Si tratta, infatti, di fotografie che si possono semplicemente definire stupende. […] Nessuna di queste indugia sul nostalgico. Nessuna vuole stupire con paesaggi o scene mirabolanti. L’arte magistrale di Michele è di ritrarre l’ordinarietà: il vissuto quotidiano delle persone, il loro modo di vestire o di incontrarsi; i segni del tempo impressi sulle mura delle case e dei vicoli, sulle tante porte di abitazioni, di stalle e di cantine ormai sgangherate, chiuse per sempre ed ornate di ragnatele; i silenzi loquaci di vicende che si evocano come miti o leggende, ma non sono state ancora indagate nella loro verità.
[…] Penso che non sia stato facile per Michele fotografare Tito nella sua intimità. Spesso ci vergogniamo proprio delle cose più belle che abbiamo. Mentre siamo portati a vantarci di cose totalmente superflue e banali. Esprimiamo di nascosto e in silenzio le nostre angosce e frustrazioni. E preferiamo in pubblico mostrarci con il sorriso sulle labbra. Svolgiamo normalmente le nostre attività con la fatica e le pene che richiedono le cose fatte bene. Ma poi noi stessi, pur stravolti dalla stanchezza, le sminuiamo per timore di non essere compresi. E a un fotografo sensibile come Michele, che cerca il vero e il bello, non ci mostriamo volentieri. Potrà ritrarci solo quando ci sorprende nell’ordinarietà.
Il volto di Tito che Michele ritrae è un volto che esprime tante cose: il tempo che trascorre e dissolve tutto nel nulla; il grumo di sofferenza taciuta con grande dignità; l’apparente ruvidezza che cela un’anima accogliente. È un volto silente che parla con gli sguardi degli abitanti e gli squarci di cielo e di campagna che si intravedono dai tetti e dalle finestre. È un volto che invita a fermarsi e ad osservare perché lascia trasparire cultura, tradizioni, storie lasciate in sospeso, fatti non ancora ricostruiti, idee appena abbozzate e che attendono di diventare progetti concreti.
Le foto di Michele fanno emergere l’essenza più profonda di Tito, la sua bellezza particolare che si nasconde nella semplicità delle persone e delle cose. Una semplicità che non merita di essere stravolta con lo storytelling ad uso turistico, ma va esaltata per quella che è, provando a tirar fuori da essa la poesia nascosta, la sua amara e struggente verità. È il tentativo ben riuscito della poetessa Luisa Salvia, i cui versi bellissimi accompagnano e interpretano le immagini, restituendoci i sentimenti più genuini che proviamo per Tito.
Questo libro mostra come il luogo dove sono nato e cresciuto e dove ho vissuto le iniziali esperienze in politica e nelle organizzazioni dell’agricoltura, prima di trasferirmi a Roma, è un luogo bello da vedere e comprendere. Terrò il volume con me per ritemprarmi e raccogliermi quando ne avrò bisogno. Agli amici che mi chiederanno com’è Tito, darò in visione o regalerò questo libro perché so che contiene il suo segreto. Per questo ringrazio di cuore Michele per le sue splendide fotografie, Luisa per le sue magnifiche poesie e l’Amministrazione comunale per aver sostenuto con lungimiranza le spese della loro pubblicazione”.
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