Le scelte di Marco Gatti
Il giornalista, nel giorno del suo compleanno, ci segnala i suoi tre libri del cuore, quale invito alla lettura per questa estate 2015. E ci indica anche i suoi extra vergini preferiti, collocati ai due estremi, sud e nord, del Paese
Cinquantatre anni compiuti proprio oggi, 23 luglio. Milanese, giornalista, critico enogastronomico e sommelier sin dalla metà degli anni Ottanta, si occupa anche di economia agricola. Ha curato rubriche sui quotidiani “QN – Il Giorno – La Nazione – Il Resto del Carlino” e “Libero”, e scrive sui mensili “Class”, “Gentleman”, “Ladies”, “Case&Country”.
Tra le sue esperienze più significative, è stato direttore de “Il Sommelier italiano”, rivista ufficiale dell’Associazione Italiana Sommelier, ed è stato per sei anni responsabile della Lombardia della “Guida ai ristoranti d’Italia” de L’espresso.
Relatore in numerosi convegni, partecipa a eventi e trasmissioni televisive, mentre in campo editoriale, ha collaborato, e collabora, con Comunica Edizioni, per cui ha curato, insieme con Paolo Massobrio, la GuidaCriticaGolosa, “Il Golosario” e “L’Ascolto del vino, che è all’origine dell’evento nazionale “Top hundred – I 100 vini migliori d’Italia”, il premio con cui alla fine di ogni anno, durante “Golosaria”, vengono incoronati i 100 migliori produttori ancora non conosciuti e promettenti.
In ottobre è in uscita con il volume Il Taccuino Gatti & Massobrio, guida al meglio della ristorazione italiana.
Tre libri del cuore di Marco Gatti per questa estate 2015
Romanzo: I fratelli Karamazov, di Fëdor Dostoevskij.
Enogastronomia: Diventare Grill Master. La via italiana al barbecue, di Gianfranco Lo Cascio.
Tra le novità: Storie in cucina.
Anche se la qualità la si produce ovunque, là dove c’è la capacità dell’uomo di osservare le buone regole, vi sono tuttavia gli extra vergini che sono i preferiti indipendentemente da tutto.
Che caratteristiche hanno quelli utilizzati da Marco Gatti? E da quale territorio provengono?
Sicilia: giallo oro con note verdi, fruttato di buona intensità con note vegetali floreali e punta di amaro e piccante. La varietà top per me è la Nocellara del Belice.
Liguria: paglierino con riflessi oro, naso che ricorda erbe aromatiche salvia timo e fieno, mandorlato, non amaro. La varietà: l’oliva Taggiasca.
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