Saperi

Le scelte di Marina Ferrara

Sempre e solo olio extra vergine di oliva, e, devo dire - ammette l'artista e transformational coach - che anche quel poco di burro della tradizione trentina, da parte di madre, è quasi del tutto scomparso. Il padre napoletano ha influito molto. L'alimento è unico, senza dubbio, ma l'altro senso che l'olio stimola in lei, è quello del tatto nella sua essenza oleosa, spesso utilizzato anche nei trattamenti olistici

Silvia Ruggieri

Le scelte di Marina Ferrara

Marina Ferrara vive a Milano, ma si considera cittadina del mondo. Opera a livello internazionale come transformational coach, ossia allenatore mentale e personal trainer olistico per il benessere totale. In pratica, aiuta le persone a superare lo stress e le loro difficoltà attraverso il rilassamento profondo guidato.

La Ferrara utilizza in particolare delle specifiche tecniche olistiche di training mentale e vibrazionale, le quali migliorano la qualità della vita trasformando le abitudini negative e potenziando le qualità e i talenti personali, portando così a raggiungere obiettivi di vita, sportivi e professionali.

La sua vena artistica e creativa, abbinata alla caratteristica di cercare la trasformazione in ogni situazione, e quindi anche nella materia, l’ha portata a diventare artista e creatrice di opere, in particolare utilizzando la resina epossidica.


I suoi lavori artistici sono stati presentati ed esposti in diversi eventi e manifestazioni, l’ultimo dei quali a Miami alla famosa mostra d’arte internazionale “Art Basel”.

Particolarmente attiva, Marina Ferrara compie le sue riconosciute sessioni di coaching per il benessere mentale e olistico a Milano e nelle più prestigiose località turistiche internazionali, in Costa Smeralda, Montecarlo, Cannes, Miami, oltre che via web.

Quale idea di olio lei si è fatta nel corso dell’infanzia? L’olio di quegli anni è stato quello ricavato dalle olive o un olio di di semi?

Nasco da padre napoletano e da mamma trentina, e fortunatamente ho potuto raccogliere sin da bambina le tradizioni migliori di queste regioni. Pertanto l’olio di oliva, in particolare quello extra vergine, è sempre stato il condimento che ha prevalso nell’ alimentazione e nell’educazione alimentare molto saporita che mio padre ha portato nella vita culinaria della nostra famiglia.


Il burro ha avuto qualche spazio minoritario nella preparazione dei dolci, in particolare dello strudel e in qualche piatto gastronomico tipico trentino. Il ricordo del burro fuso sui canederli o sul flan di spinaci, tipico tinballo a base di crepes e spinaci che mia madre preparava, si è alternato al classico olio crudo versato sul pane e pomodoro, che mio padre ci raccomandava come la più salutare colazione dei mesi estivi, nelle vacanze trascorse al mare nel Sud Italia.


Questo è proprio un ricordo profumato che ho della mia infanzia e delle estati trascorse a Maratea o a Ischia. 



Una curiosità: i sapori e profumi dell’olio della sua infanzia coincidono con quelli che invece percepisce e apprezza oggi?



Assolutamente sì. Infatti così come ho sempre apprezzato nella mia infanzia questi profumi e sapori genuini non elaborati che mio padre ha saputo trasmettermi, altrettanto ho cercato di farli apprezzare in famiglia e ai miei tre figli, che tuttora ne gradiscono e ne godono la genuinità. Io stessa in casa mia utilizzo sempre solo ed esclusivamente l’olio extra vergine di oliva e devo dire che anche quel poco burro della tradizione trentina è quasi del tutto scomparso.



Cosa apprezza di più di un olio extra vergine di oliva?



Dell’olio extra vergine di oliva apprezzo ed ho sempre apprezzato diverse componenti. La prima in assoluto è il profumo, che diventa gusto e sapore negli alimenti, usandolo soprattutto il più possibile crudo.

L’altro elemento che mi ha sempre stimolato è il colore che vira dal verde intenso dell’olio appena spremuto, a quel colore dorato e limpido tipico dell’olio di qualità. Mi è difficile infatti scindere profumo, gusto e colore; credo siano tre elementi che sollecitano tre dei nostri sensi principali, che, uniti, rendono proprio l’olio extra vergine un elemento e un nutrimento assolutamente unico.


L’altro senso che l’olio stimola è quello del tatto nella sua essenza oleosa che spesso utilizzo anche nei miei trattamenti olistici abbinato ad oli essenziali o che ho spesso utilizzato anche a livello personale per nutrire i capelli o la pelle del corpo.



Quanto sarebbe disposta a spendere per una bottiglia di extra vergine?

Ho sempre cercato di approvvigionarmi direttamente alla fonte in modo di avere la sicurezza di tutti i passaggi di produzione, dalla coltivazione alla frangitura perché ho sempre privilegiato la frangitura a freddo, in quanto so che questo processo permette all’olio di conservare le qualità organolettiche, la sua acidità e le sue migliori qualità.


Pertanto ho sempre beneficiato di prezzi senza i vari passaggi della commercializzazione. In questo modo, dato che ho tre figli e quindi ne usiamo parecchi litri in famiglia, ho anche il vantaggio di contenere il prezzo salvaguardando la qualità.



A tal proposito, per lei la bottiglia che frequentemente acquista di quanto è? Da 250, 500, 750 ml o da litro?



Generalmente acquisto le latte di olio da 5 litri.


Ho sperimentato ultimamente l’utilizzo della bottiglietta con lo spray per l’insalata, che diventa più che altro una comodità sulla tavola.



In tutta sincerità, senza alcun senso di colpa o imbarazzo, qual è il suo condimento preferito?



Decisamente l’olio di oliva extra vergine.



Basta olio. Veniamo al suo lavoro. A cosa sta lavorando?



Come artista sto facendo sperimentazione materica con la resina epossidica amandone la trasparenza, la duttilità e la tridimensionalità.


Dopo un’ estate, in cui ho lavorato per portare con Vip Total Wellness il benessere olistico in Sardegna, in Costa Smeralda, ora sto lasciando spazio alla mia vena artistica.
Sto preparando dei lavori per la prossima mostra “Art Basel” di Miami, dove già ho esposto le mie opere l’anno scorso.

La mia costante ricerca nell’ambito della trasformazione, così come la applico nella mia professione di trasfomational coach, mi ha portato nell’arte a creare sculture e quadri che rappresentano forme energetiche e le frequenze benefiche utilizzando colori e abbinamenti materici anche con pietre semipreziose, cristalli Swarovski, foglia oro e argento. 


OPERE IN RESINA DI MARINA FERRARA

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