Saperi

Libri per chiudere bene l’estate

Mai rinunciare al proprio bene, ci sono tanti modi per trattarsi con la giusta attenzione, apportando grandi benefici alla propria mente. Ecco i libri che alcuni di voi hanno letto quest'estate e che volentieri segnaliamo a chi volesse trarne spunto di ispirazione

Olio Officina

Libri per chiudere bene l’estate

Libri, libri e libri, e ancora libri. Leggere fa bene, mai rinunciare, se poi si opta per un buon libro meglio ancora. Ecco cosa hanno letto l’imprenditrice olearia Cristina Santagata, l’artista Simone Buturrini, le giornaliste Monica Sommacampagna, Rita de Bernart e Anna Laura Folena, nonché il giornalista Luigi Franchi e il critico enogastronomico ed esperto in analisi sensoriale Davide Oltolini.

Cristina Santagata: Ho appena finito La cura Schopenhauer, di Irvin D. Yalom, splendido romanzo in cui si intrecciano le vite dei pazienti di gruppo terapeutico con la biografia di Schopenhauer. Consiglio vivamente agli appassionati come me di filosofia e psicanalisi. Per bilanciare il pessimismo schopenhaueriano ho letto Ragazze Mancine, di Stefania Bertola, romanzo divertente e leggero, consiglio anche questo.
Ora sto leggendo La famme au miroire, di Eric-Emmanuel Schmitt, una riflessione sulla coscienza di sé attraverso le storie di tre donne che vivono tre epoche differenti ma sono accumunate dallo stesso nome e da destini analoghi.

Monica Sommacampagna: Ho letto Dopo il nero della notte, di Cristina Rava, un poliziesco ambientato in Liguria che ha come protagonista una eccentrica medico legale. Tarabas, di Joseph Roth, straordinaria parabola di un uomo despota di se stesso sullo sfondo di lande sperdute indimenticabili. Il gusto di essere felici, di Mathieu Ricard, una inedita e interessante prospettiva che fonde gli esiti di neuroscienze e buddismo. Mindfuck, di Petra Bock, un vademecum per aiutare la mente a evitare di sabotare i sogni e per indirizzare in una positiva direzione vita e carriera.

Simone Butturini: Ho letto Nemico, amico, amante…, di Alice Munro, intensa raccolta di racconti che rappresenta la migliore tradizione di letteratura americana contemporanea. Opinioni di un clown, di Heinrich Boell, monologo sarcastico e di denuncia che fonde immediatezza espressiva e un tono tragicomico potente che salda il destino umano in un unica comunità di illusioni e speranze.

Rita de Bernart: In questo periodo mi permetto di consigliare a tutti la lettura del libro Contro il fanatismo, di Amos Oz. Un tema: il fanatismo. Una domanda: come curarlo? Una risposta: l’esercizio salutare del compromesso. “Disgraziatamente, il fanatismo è una componente sempre presente nella natura umana, è, se così si può dire, un gene del male. Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c’è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità e nemmeno idealismo e nemmeno determinazione o devozione. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte.
Credo che queste riflessioni sulla crisi in medio oriente possano essere applicate ad ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

Anna Laura Folena: Quest’estate mi sono riletta i libri di Sir Pelham Grenville Wodehouse. Ho ereditato da mio nonno tutta una serie di racconti e romanzi esilaranti. Sono arrivata all’estate stressatissima e avevo bisogno di ridere e basta. Sono state letture molto terapeutiche. Poi mi sono anche letto l’Etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber! – ma era per aiutare mio figlio con l’esame di sociologia. Pesantuccio!

Luigi Franchi: In agosto ho letto Le voci del fiume, di Jaunie Cabré, uno scrittore contemporaneo catalano che racconta, miscelando alla perfezione romanzo storico e d’indagine; una storia di guerra civile nella Spagna franchista attraverso una scrittura profondamente morale ed emotiva. Questo bacio vada al mondo intero, di Colum McCann, un racconto spiazzante di New York che parte dall’impresa compiuta nel 1974 quando un funambolo, Philippe Petit, camminò tra le Torri Gemelle su una corda a 110 metri di altezza. Straordinario nei dettagli come quando descrive attimi di quotidianità… L’incarto di un cioccolatino svolazzò fino a urtare la colonnina di un idrante. Porte girevoli spingevano in strada stralci di conversazione… In mezzo ho letto Il Cognac, nell’edizione del 1964 di Romano Sistu, per prepararmi al magnifico viaggio nel Poitou-Charentes. Una storia dei luoghi, delle chair e delle persone che mi ha aiutato molto nel capire il valore dell’estetica di quelle terre e dei suoi abitanti.

Davide Oltolini: Io ho letto Mangiato bene di Roberta Schira, edizioni Salani, ma anche il piccolo volumetto Il Sushi, a cura di Stefania Viti, edizioni Feltrinelli, e Oste da 100 anni, di David Ranucci, ma ne ho approfittato anche per dare un’occhiata a un po’di ricette su Che paradiso è senza cioccolato?, di Ernst Knam, edizioni Mondadori, Chefacile, di Davide Oldani sempre da Mondadori, e il curioso Cucinare in lavastoviglie, di Lisa Casali edizioni Gribaudo.

La foto di apertura é di Luigi Caricato

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