Saperi

Natale in frantoio

Le macine stillano olio divino. Una poesia di Giorgio Mannacio per i lettori di Olio Officina Magazine

Luigi Caricato

Natale in frantoio

E’ Natale, e quando ogni anno è tempo di farsi gli auguri, mi rileggo sempre una poesia che Giorgio Mannacio scrisse per me anni fa. Qualche mio affezionato lettore la conoscerà, avendola potuta apprezzare in diverse occasioni.

Vorre ora – mi piacerebbe, almeno – che tale poesia sia letta da tutti ad alta voce, in famiglia.

La pubblicazione risale al 1998. Come ho già detto Mannacio l’ha scritta su mia esplicita richiesta e io l’ho pubblicata sul numero 14 della rivista “L’Aria dei Messapi”, un’iniziativa editoriale dell’azienda agricola – con oliveti, vigne e frantoio – condotta dalla mia famiglia, ed esattamente da mio fratello Francesco.

Quella de “L’Aria dei Messapi” è stata un’iniziativa che ho seguito passo passo, in modo da contribuire a innalzare l’attenzione nei confronti del negletto mondo dell’olio. Oggi, è vero, se ne parla e si scrive di più, di olio da olive, ma non si riservano ancora le giuste attenzioni, e soprattutto non si parla mai di chi l’olio lo produce Ora che è Natale, non c’è di meglio che augurarvi di viverlo in pienezza con i vostri cari. Per questo vi affido ai versi del poeta Giorgio Mannacio.

NATALE NEL FRANTOIO

Non devi disturbare
in quest’aria che trema di sole e vento
la pace degli dei; l’ulivo centenario
non dà ombra che possa riposare
uno spirito inquieto.
La sua consolazione è nel segreto
che offre i suoi amari frutti al tuo destino
nel buio delle màcine
nel fragore dell’acqua che li frange
e stilla olio divino.
Si fa luce quel nutrimento
nell’ora che tra tutte è la più quieta
e la fiamma che segna il mutamento
torna sul nostro pane oggi che è festa
ed è riapparsa in cielo la cometa.

Giorgio Mannacio

Marzo 1998

La foto della macina in pietra di un antico frantoio è di Luigi Caricato.

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