Nonno Gioacchino insegna
L’olio da olive è un bene comune che va comunicato. La famiglia Salvagno, operante nel Veneto veronese, a Nesente Valpantena, dedica una parte importante delle proprie energie, in termini di tempo e di investimenti, alla formazione dei bambini, ospitandoli quotidianamente nei due frantoi aziendali, offrendo loro informazioni utili per capire in maniera ludica un alimento tutto da scoprire
Chi ha l’occasione di fare un salto in Veneto una tappa può benissimo farla a Nesente Valpantena. Le indicazioni per andarci sono chiare e semplici, è poco distante dal centro di Verona. Chi ha avuto occasione di farlo, resta meravigliato per la bellezza della sede dei Salvagno, con due frantoi, uno tradizionale e l’altro moderno a ciclo continuo, e un punto vendita frequentato e ben arredato. Occorre prendere atto che si tratta di un luogo operativo molto bello, ben curato, come non se ne trovano in giro. Quindi è l’occasione buona per andarci e verificare di persona.
Ciò che sorprende, è lo spazio riservato alla sala nella quale si accolgono vari eventi culturali. Ogni giorno feriale i Salvagno, attivi dal 1923, accolgo le scolaresche per dare loro le informazioni necessarie per comprendere il valore e la bontà di un alimento importante qual è l’olio da olive, consumato per abitudine ma poco conosciuto nella sua molteplicità di anime espressive.
I Salvagno puntano ai ragazzi, e lo fanno testimoniando anche attraverso la storia che hanno alle proprie spalle. Basta vedere i tanti segni incorniciati e posti sul muro, tra documenti che rimandano alla propria storia aziendale e ad atti notarili o bandi istituzionali, a diretta testimonianza di come nel Veneto l’olivicoltura non sia affatto recente, ma abbia una storia consolidata.
Ciò che soprende, oltre alla qualità delle produzioni, al modo di ricevere e accogliere il pubblico numeroso che visita l’azienda, è l’investimento sul futuro, puntando a educare le nuove generazioni, formandole, dando loro contenuti in maniera giocosa.
E’ interessante la pubblicazione Impara giocando con Nonno Gioacchino, dalle cui pagine, attraverso un percorso ludico ben congegnato, si racconta la storia che sta dietro a ogni fase del processo produttivo. Vi si scorge tutto il fascino, ma anche il lato della applicazione pratica. Così, quando si è davanti a un miniuscolo frutto chiamato oliva che da corpo vegetale solido diventa – senza in realtà mai trasformarsi, giacché subisce solo una spremitura – un corpo vegetale liquido, lo stupore è talmente grande, per chi ne ignora i passaggi, che si resta sbalorditi.
I bambini si divertono anche a casa. Portano con sé il materiale che ricevono nel corso della visita e possono così continuare quanto hanno sperimentato in frantoio e tra gli olivi coltivati intorno. I bambini possono farlo colorando i vari giochi, trovando le differenze tra immagini solo in parte simili, partecipando a quiz intuitivi, collegando i puntini e le lettere in modo da individuare l’immagine rivelatrice nell’atto di completarla, e trovando inoltre le coppie di significati da abbinare, o individuando le parole nascoste in una griglia, o partecpando a un gioco dell’oca o riordinando infine alcune immagini, e molto, molto altro ancora, perché la fantasia non manca.
L’aspetto più intrigante, è sicuramente l’assaggio. L’olio nel bicchiere sorprende sempre, stupisce e desta grande curiosità nei bambini. Insomma, si scopre – sono i bamini a scoprilo – che l’olio non è una semplice spremitura di olive, perché dietro a questo atto fisico vi è qualcosa di ulteriore che si chiama passione e una gran voglia e desiderio di insegnare e trasmettere tale passione nel migliore dei modi possibili.
Quello che qui segnalo, testimonia un impegno da emulare, non da copiare. Copia chi non ha idee e non è capace di realizzare progetti. Attarverso una attenzione qualificata, si moltiplicano e si qualificano le attenzioni. L’olio così guarda dritto al futuro attraverso gli occhi dei bambini. In compagnia di Nonno Gioacchino, ovviamente.
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