Oli d’Italia, la Sardegna
Amarcord. Prosegue, a distanza di tredici anni dalla pubblicazione di Oli d'Italia, iel libro di Luigi Caricato negli Oscar Mondadori, lo sguardo retrospettivo. Questa volta nell’isola dove regna la Bosana. Ma qual è lo scenario della produzione olearia italiana oggi? Esistono ancora le aziende degli oli che sono stati recensite allora? Con quale spirito lavorano oggi?
Operazione amarcord, terza puntata. Questa volta, dopo Sicilia e Calabria, è la colta della Sardegna.
Quando apparve nel luglio 2001, Oli d’Italia. Guida agli extra vergini regione per regione, nella celebre collezione degli Oscar Mondadori, d olio si parlava e si scriveva poco e niente.
A riprendere in mano il libro, abbiamo pensato bene di scorrere le recensioni degli oli, che riproponiamo, per la curiosità di chi legge.
Ed ecco a voi la Sardegna olearia nel 2001.
Gli oli delle aziende sarde recensite in Oli d’Italia sono, in ordine:
– Ioalo, di Argiolas
– D’Olia, della Fattoria Enrico Loddo
– Aureum, del Consorzio produttori olio extra vergine di qualità della Sardegna
– Fontana luma, della Fattoria Mauritania, Antichi Poderi Garau Impera Rossi di Michelangelo Fodde
– Pinna, dell’azienda agricola Fratelli Pinna
– Sartos, dell’azienda agricola Cosseddu
– Atzori, dell’azienda agricola Francesco Atzori
La domanda che ci siamo posti nelle scorse puntate – e che poniamo a chi legge – è la seguente: cosa è cambiato in questi tredici anni dalla pubblicazione di Oli d’Italia? Sarebbe curioso leggere le risposte dei protagonisti di quegli anni, non solo delle aziende citate.
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La foto di apertura è di Maria Carla Squeo
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