Saperi

Olio contro vino

In tutte le grandi mostre e fiere in cui le due materie prime si presentano, il vino riscuote clamorosi successi, mentre l’olio entra ed esce dalla porta di servizio. Non è forse il caso di interrompere questa sistematica omologazione al ribasso? Mettiamo allora in evidenza le antitesi, tanto per cominciare e farci un’idea

Wan Zu

Olio contro vino

Poiché il vino è diventato la pietra di paragone di tutte le valorizzazioni e di tutti i marchi di valorizzazione in ambito alimentare, credo di poter dire che questo sistematico accostamento fra vino e olio, cioè tra un settore di grande successo commerciale e uno profondamente depresso, non può che attenuare e confondere la consapevolezza della unicità, della specificità e del valore dell’olio. In tutte le grandi mostre e fiere in cui si presentano olio e vino, il vino riscuote clamorosi successi, mentre l’olio entra ed esce dalla porta di servizio.

Con l’intento di interrompere questa sistematica omologazione al ribasso voglio elencare le antitesi di questi due prodotti, più che altro per stimolare una riflessione sulle diversità esplicite ed implicite, fattuali ed intuitive, fra questi due meravigliosi prodotti della terra:

L’olio è silenzioso, il vino è “rumoroso” (e rende rumorosi quelli che lo bevono)

L’olio è calmo, il vino è effervescente, eccitato ed eccitante

L’olio è stato considerato il simbolo della saggezza e il vino quello della follia

L’olio infatti nutre i nostri neuroni e le loro sinapsi, il vino invece li destabilizza

L’olio è lento, il vino irruente

L’olio è fermo, il vino volatile

L’olio lenisce, il vino brucia

L’olio illumina (nelle lampade), il vino ottenebra (nel cervello)

Ambedue vengono da un frutto (meravigliosa coincidenza!): rispettivamente l’oliva e l’uva, ma l’uva è dolce e l’oliva è amara. La vite è un arbusto che ha sempre bisogno di attaccarsi a qualcosa. L’olivo è una pianta che preferisce vivere in solitudine. Per tutti e due la raccolta si fa in autunno (seconda meravigliosa coincidenza!). La vite dipinge le colline di incredibili colori e infine, stremata da tanta euforia, si spoglia per l’inverno. L’olivo invece, con il suo trepido argento, continua a flirtare tutto l’anno con il solido verde dell’amico cipresso.

Tutti e due temono le ossidazioni (terza stupefacente coincidenza!) ma mentre l’olio si è spesso sacrificato per proteggere il vino dall’ossidazione (mio nonno metteva sempre qualche goccia d’olio sul vino imbottigliato), il vino si è addirittura identificato con un difetto dell’olio (“avvinato”). L’olio è dunque altruista e il vino egoista!

Questi opposti sono in realtà l’essenza della vita poiché noi abbiamo bisogno di

un po’ di saggezza e un po’ di follia

un po’ di silenzio e un po’ di rumore

un po’ di calma e un po’ di effervescenza

un po’ di stabilità e un po’ di volatilità

un po’ di lentezza e un po’ di velocità

un po’ di altruismo e un po’ di egoismo …

… e un buon bicchiere di vino dopo una buona bruschetta

In apertura, e in chiusura, foto di due opere (si tratta di due particolari) di Patrizia Pompeo, esposte all’Umanitaria di Milano, in occasione della mostra di Arte da Mangiare, “Orto d’Artista”, settima edizione 2015

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia