Saperi

Olivatessen

In attesa del nuovo numero del magazine illustrato edito da Mercacei, la Spagna con questa preziosa iniziativa editoriale da' prova di una grande capacità nel raccontare i molti volti dell'olio extra vergine di oliva, rendendo il succo di olive un bene di lusso e alla moda, e contribuendo così a creare una nuova visione, segnatamente edonistica

Luigi Caricato

Olivatessen

Edita dalla casa editrice spagnola Mercaei, Olivatessen è una pubblicazione periodica al suo primo numero interamente in lingua inglese e destinata a un pubblico internazionale. Chi ha partecipato a Olio Officina Festival 2015 in gennaio ha potuto prenderne diretta visione.

Soltanto limitandoci a sfogliare la pregevole rivista, si resta affascinati. Bella grafica, bel formato, belle foto, bei testi, e soprattutto un buon tessuto narrativo nella individuazione dei temi trattati e delle persone di cui si scrive e dei contesti di cui si parla. Un grande merito lo si deve alla visione illuminata di Juan Penamil Alba, mentre la direzione è affidata a Pandora Penamil Penafiel, molto brava e con un buon occhio nel cogliere gli elementi di modernità in un prodotto così antico come l’olio. Un altro punto di forza è la visione creativa affidata a Isabel Cabello Studio, a dimostrazione di come la Spagna sia molto avanti nel rappresentare l’olio. Lo dimostrano d’altra parte le stesse confezioni dell’olio, con la sapiente ricerca nel vestire al meglio le bottiglie, così come si legge e si vede nell’articolo Avant-garde, il packaging del futuro.

E’ una rivista destinata al consumatore finale, Olivatessen, come pure al fruitore professionale, ma con un taglio divulgativo, esclusivamente orientato a creare una tendenza edonistica, con uno stile alto, che ci fa comprendere la volontà di non entrare per scelta in dettagli tecnici, ma scegliendo invece di indagare l’olio nella sua veste più emozionale e narrativa. Il linguaggio adottato è quello infatti della moda, destinato a beni di lusso, così come già è avvenuto con un prodotto come il vino, che meglio di altri si presta a essere rappresentato facendo leva sull’aspetto segnatamente edonistico.

Il primo numero di Olivatessen è dedicato a Lola, la fondatrice di Mercacei, la compianta M. Dolores Penafiel Fernandez. La rivista si apre con l’editoriale della direttrice Pandora Penamil Penafiel, che da’ corpo e sostanza alle ragioni ispiratrici che hanno dato vita alla rivista, celebrando la nobile arte olearia che ha reso la Spagna un Paese in cui il succo di olive appartiene al loro profondo Dna, quasi una impronta digitale che ne contraddistingue le forti radici di un popolo che si riconosce in una materia viva che ha nutrito per secoli intere generazioni.

Nelle belle pagine di Olivatessen si affacciano personaggi come l’attore Javier Bardem, secondo il quale l’extra vergine spagnolo è da considerare come il caviale del Paese iberico. Vi sono poi le indicazioni sulle principali botteghe in cui l’olio da olive è protagonista di primo piano, da Parigi a Barcellona, da Londra a Madrid, da Berlino a Chicago a New York e in tante altre località nel mondo. Vi sono indicazioni utili per percorrere le principali strade dell’olio con i paesaggi olivetati più significativi, dalla Spagna all’Italia, dal Portogallo alla Croazia, dalla Francia ad ogni altro luogo del mondo in cui l’olivo è pianta coltivata. C’è spazio anche per i principali e più conosciuti concorsi oleari nel mondo, all’olio come propulsore di buona alte, E mi fermo qui perché è il caso di sfogliare in prima persona il primo numero della rivista, in attesa del nuovo numero.

Si tratta di una operazione editoriale meritevole e apprezzabile per il coraggio di aprire un varco nella comunicazione che non si trinceri solo nei tecnicismi, ma che apra al pubblico più vasto, invogliando il lettore a diventare consumatore qualificato, capace e sensibile.

Non ci resta altro che rendere omaggio alla grande intraprendenza della Spagna che ha, anche sul piano editoriale, il merito di saper guardare avanti e cogliere ogni utile occasione per far conoscere e apprezzare nel mondo la cultura dell’olivo e dell’olio, rendendola pane quotidiano per tutti, e riuscendo anche nell’intento di valorizzare in chiave positiva tutto ciò che è riconducibile a una materia prima nobile qual è l’oliva.

Nella foto, da sinistra: Juan Penamil e Luigi Caricato.

In apertura un particolare della copertina del primo numero di Olivatessen

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