Saperi

Portami oltre il buio

Il libro di Giorgio Boatti, edito da Laterza, in uscita il prossimo 19 maggio, racconta alcune rappresentative storie quotidiane, quelle di chi ha il coraggio di osare e di puntare dritto verso il futuro, senza tentennamenti. Non tutti intendono restare al palo, c’è chi reagisce alla realtà cambiandola. Si tratta, come recita il sottotitolo, di un “Viaggio nell'Italia che non ha paura”

Olio Officina

Portami oltre il buio

Giorgio Boatti è stato tra i relatori di Olio Officina Festival, nell’edizione 2015 e 2016. Nell’ultima, lo scorso gennaio, ha avuto modo di anticipare i contenuti del suo libro, Portami oltre il buio. Viaggio nell’Italia che non ha paura. Per chi lo desidera, può seguire il suo intervento QUI.

Il libro, edito da Laterza nella collana “i Robinson / Letture”, viene presentato in questo modo.
Ecco l’Italia irrequieta ma non domata dalle difficoltà di questi anni. Un Paese che si mette alla prova, con grinta e speranza, afferra i cambiamenti e supera timori e autodenigrazioni. Oltre il buio, appunto. È stata così lunga e severa la crisi che immaginare la vita degli italiani ‘dopo’ pareva una sfida impossibile. Nasce così questa esplorazione che dal Monferrato scivola leggera sino al Parco dei Paduli nel Salento; salta da un coworking di Matera alle periferie di Genova e sosta nel virtuoso paese dell’‘ulivo sospeso’, tra l’Amiata e il Chianti. E ancora: da Roma, dirimpetto a Santa Marta, va alla reggia di Babette, nel cuore della Food Valley emiliana, dove è sbocciata una scuola molto speciale e, da un’avveniristica ‘play factory’, tra i colli di Jesi, finisce all’Hotel Etico di Asti che punta a rendere inclusiva, anche per i più fragili, un’intera città.
Ogni tappa di questo viaggio sorprendente è il racconto di un futuro inaspettato e vitale che non è dietro l’angolo. È già qui.

«I sogni ammonitori – si legge – sono arrivati prima che partissi. Sono saliti al volo sull’idea di questo viaggio. Loro non ci credono proprio ai semi di nuovo, quelli sparsi da questi anni difficili. Forse, semplicemente, non li vogliono vedere. Non credono possibile un girar pagina, rispetto al passato, capace di renderci diversi, forse persino migliori di ciò che siamo stati…».
Per quanti vogliano approfondire, in attesa dell’uscita del libro, è possibile leggere l’indice QUI.

Giorgio Boatti

La foto di apertura è di Luigi Caricato.

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