Saperi

Quando si passava Natale in frantoio

Nessuno, a memoria d’uomo, ricorda l’attesa della natività senza i profumi e i rumori di un oleificio all’opera. L’olivagione 2014 rappresenta una eccezione storica. Per consolarci di un’annata storta, auguriamo a tutti i nostri lettori una rinascita interiore a partire da un testo lirico del poeta Giorgio Mannacio

Olio Officina

Quando si passava Natale in frantoio

NATALE NEL FRANTOIO

Non devi disturbare
in quest’aria che trema di sole e vento
la pace degli dei; l’ulivo centenario
non dà ombra che possa riposare
uno spirito inquieto.
La sua consolazione è nel segreto
che offre i suoi amari frutti al tuo destino
nel buio delle màcine
nel fragore dell’acqua che li frange
e stilla olio divino.
Si fa luce quel nutrimento
nell’ora che tra tutte è la più quieta
e la fiamma che segna il mutamento
torna sul nostro pane oggi che è festa
ed è riapparsa in cielo la cometa.

Giorgio Mannacio

Marzo 1998

La poesia è stata scritta dal poeta Giorgio Mannacio per la rivista “L’Aria dei Messapi”, ideata e diretta da Luigi Caricato. Più volte ripubblicata, sia sul blog Olivo Matto, sia qui, lo scorso anno, anche perché costituisce ormai un classico della letteratura che si ispira alla cultura frantoiana. Non mancheremo di ripresentarla ogni volta che sarà Natale, perché la poesia nasce per essere letta e riletta.

La foto di apertura è di Luigi Caricato e ritrae una antica mola in un frantoio ipogeo del Salento

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia