Saperi

Un focus sull’olio da olive

Si è appena conclusa a Ostuni una due giorni dedicata all’alimento cardine della dieta mediterranea. Per quanti non hanno potuto esserci, presentiamo i dieci abstract di coloro che sono intervenuti sotto la illuminante guida del responsabile scientifico, la professoressa Antonia Tamborrino. Tanti i temi affrontati, tra cui la qualità, l’impatto dell’olio sulla salute, la valenza ecologica dell’olivicoltura, e le teorie dell’analisi sensoriale. Tra i relatori Carmela Barracane, Antonio Capurso, Luigi Caricato, Gianfranco Ciola, Donato Coppola, Alfredo Marasciulo, Gaetano Paparella e Gabriella Stansfield

Olio Officina

Un focus sull’olio da olive

Quello di cui potete leggere di seguito, sono le tracce scritte di un percorso fatto di parole, di assagi e di esperienze dirette sul campo. A Ostuni, nel Salento, in Puglia. “L’Olio di Puglia, alle radici dell’umanità. Diaologhi fluidi ed esperienze di assaggio”, è un progetto che ha fatto il suo esordio nei giorni 1 e 2 ottobre 2016, presso il Museo Civico di Ostuni.
L’Olio di Puglia, dialoghi fluidi, è un progetto ambizioso, non una iniziativa episodica, va come tale sostenuto e promosso.

INTRODUZIONE AI DIALOGHI

NINO DE LEO: IL GREMBO PRIMIGENIO DELL’OLIO EVO

Indagandone, attraverso gli strumenti del disegno, la struttura nascosta delle cose oltre le loro apparenze; l’oliva, frutto commestibile dell’olivo, si fa immagine metaforica, forma-simbolo del femminile, del contenere e del generare: la forma ovale insieme alla funzione, riconduce, non solo, ai recipienti di creta (Olle) dove anticamente si conservava l’olio, ma anche al ventre materno, archetipo della donna, in quanto l’oliva genera l’olio.
L’oliva, sotto l’epicarpo, per l’occasione, diventa depositaria di un altro simbolo universale di maternità, “ la donna di Ostuni ”: una gestante risalente all’età paleolitica.
Come l’oliva rimane vincolata alla pianta mediante il picciolo, attraverso lo stesso si lega figurativamente alla cattedrale di Ostuni, espressione della città e di un territorio. Quasi un riconoscimento al femminile dunque è, l’oliva, fonte di creatività e dispensatrice di virtù, e simbolico “grembo primigenio” dell’olio evo.

Nino de Leo

Nino de Leo è nato a Terlizzi (Ba) l’ 11/05/71 e risiede a Bari. Dopo aver conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico di Bari, si iscrive alla facoltà di Architettura di Bari, che pur non portando a termine, ne costituirà la forma mentis per le ricerche artistiche che esercita parallelamente agli studi universitari. Attualmente conduce la libera professione partecipando a diverse attività pubbliche e private di carattere artistico e sociale.

LUIGI CARICATO: UN’OPERA DI CIVILIZZAZZIONE

Non basta dire qualità, la cultura dell’olio è frutto di stratificazioni di esperienze e confronti dialettici. Occorre reinterpretare il prodotto olio attraverso i segni che ha lasciato nel tempo e che continuerà a lasciare. La civiltà, d’altra parte, è frutto di conquiste e parte sempre dall’acquisizione di un linguaggio specifico, che di volta in volta deve essere ripensato, riformulato e riscritto. La grande valenza e ricchezza simbolica dell’olio ricavato dalle olive è il frutto naturale di questa mai interrotta opera di civilizzazione. Se così non fosse, l’olio sarebbe un grasso alimentare tra i tanti. Perché in Giappone l’olivo è l’albero della vittoria, oltre che simbolo di amabilità? C’è sempre un perché. Per i musulmani l’olivo è l’asse del mondo. Per l’ebraismo l’olio è associato alla luce. Per i cristiani l’olio è sacro crisma. Occorre partire da qui, prima di pianificare una strategia di marketing e affrontare il tema del turismo e del commercio dell’olio. L’obiettivo è restituire valore a un alimento simbolo troppo spesso depredato.

Luigi Caricato

Luigi Caricato, scrittore e giornalista, è l’ideatore di Olio Officina Festival e il direttore di Olio Officina Magazine, giornale specializzato nel settore degli oli da olive. Ha scritto molti libri, tra i quali L’incanto dell’olio italiano, Star bene con l’olio di oliva, Friggere bene, Olio: crudo e cotto e Libero Olio in libero Stato. La sua più recente pubblicazione è uscita per Mondadori nel 2015, con il titolo Atlante degli oli italiani.

DONATO COPPOLA: ALLE RADICI DELL’UMANITA’. LA GESTANTE DI AGNANO NEL CONTESTO TERRITORIALE

“Mani pietose depongono la defunta sul letto ciottoloso della fossa disponendo il suo corpo in posizione rannicchiata, con la mano sinistra posta sotto il capo e la destra delicatamente appoggiata sul ventre, quasi a proteggere la creatura che non ha mai partorito”. Questa è l’immagine giunta fino a noi da un remoto passato. Circa 27 mila anni fa si spegneva la vita della gestante di Ostuni, nome scientifico Ostuni 1, datata a 26461-26115 a.C. e scoperta nella Grotta di Agnano.
Nella grotta di Agnano, ubicata a circa due chilometri da Ostuni, il Prof. Donato Coppola conduce dal 1991 ricerche sistematiche che hanno evidenziato come la caverna sia stata sede, per circa 30.000 anni, di riti e culti dedicati ad un’immagine femminile. La gestante di Ostuni visse in quella fase geologica chiamata Pleistocene superiore contraddistinta dalle glaciazioni. Probabilmente la gola di Agnano venne scelta come area di accampamento più o meno stabile proprio per la possibilità che offriva di controllare gli spostamenti dei mammiferi tra i pascoli dell’entroterra e il paesaggio della prateria e delle lame. Il gruppo di cacciatori di Agnano forse non superava le decine di unità ed utilizzava il grande riparo naturale della cavità come dimora più o meno stabile. Ricostruendo la sequenza della sepoltura di Ostuni 1, ci si accorge della complessità del rito e del conseguente sforzo collettivo. Si scava una fossa a cui segue il rito dell’accensione di un focolare all’interno. Nel frattempo il corpo della defunta è stato adornato con gli oggetti più belli, come la cuffia e i bracciali di conchiglie, gli oggetti di selce che contraddistinguono l’appartenenza e la sua posizione nel gruppo. Ancora oggi una scoperta eccezionale per l’intero territorio.

Donato Coppola

GIANFRANCO CIOLA: IL TURISMO DELL’OLIO, BUONE PRATICHE NEL PARCO REGIONALE DELLE DUNE COSTIERE

Il Parco Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo ha messo in atto in questi anni numerose iniziative a tutela del paesaggio degli oliveti monumentali plurisecolari e del suo prodotto principale, l’olio di oliva, attraverso forme virtuose di turismo legato alla cultura dell’olio e dell’olivo.
Molte sono le masserie e i relativi frantoi ipogei recuperati per svolgere attività agrituristica e di ospitalità rurale, garantendo il recupero storico-architettonico e la riqualificazione ambientale delle aree rurali circostanti, erogando servizi turistici innovativi legati alla fruizione delle aree rurali e naturali costiere (escursioni in bici e a piedi negli oliveti, anche in notturna, degustazioni di olio dei secolari nelle corti delle masserie e nei frantoi ipogei, teatro ed eventi culturali tra gli oliveti) assicurando valore aggiunto all’olio da oliveti monumentali e contribuendo indirettamente ad una maggiore tutela di questo paesaggio agrario.
A tutela del paesaggio degli uliveti secolari e del suo olio nelle masserie del Parco si produce olio extravergine biologico recante sull’etichetta la menzione speciale “da oliveti secolari di Puglia” ai sensi dell’art. 7 della L. R. n.14 del 2007, norma che prevede una serie di misure a tutela degli ulivi monumentali. Tale menzione mira alla tutela del paesaggio agrario degli olivi secolari attraverso la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva ottenuto dalle piante monumentali. Attorno a questa idea è sorta una Comunità di olivicoltori i quali hanno condiviso i principi della tutela del paesaggio agrario, della biodiversità, dell’agricoltura biologica e della legalità.
Gianfranco Ciola è agronomo, consulente per pubbliche amministrazioni, associazioni e agenzie di sviluppo, su programmi di sviluppo locale legato alla valorizzazione del territorio e del paesaggio rurale. Ha collaborato alla gestione di progetti per la valorizzazione integrata di beni storico-culturali e naturalistici, come i Sistemi Ambientali e Culturali nella Regione Puglia. Ha coordinato campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale (su raccolta differenziata, aree naturali protette, educazione alimentare). Ha collaborato con la Regione Puglia per l’istituzione delle aree naturali protette e partecipato alla redazione di Piani di gestione per Parchi e Riserve Naturali. Collabora con l’Istituto Agronomico Mediterraneo IAMB di Bari in progetti di cooperazione. Presidente e poi di Direttore del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo dove sono state attuate politiche di tutela della natura, integrate con modelli di agricoltura e turismo sostenibile. Collabora con le organizzazioni olivicole su programmi di assistenza tecnica per gli olivicoltori e sulla tutela e valorizzazione delle produzioni biologiche connesse con la conservazione del paesaggio agrario.

Gianfranco Ciola

ANTONIA TAMBORRINO: CONOSCERE E SAPER FARE L’OLIO. LA TRASFORMAZIONE DELLE OLIVE IN OLIO: CONOSCERE PER SAPER FARE

La qualità dell’olio d’oliva non può essere frutto di una combinazione fortunata di eventi casuali. La qualità dell’olio deve essere il risultato di un sistema di gestione ben programmata, con un attento controllo di una serie di punti critici del processo. Non è scontato ottenere un buon olio partendo da olive di ottima qualità, è frequente anche compromettere irrimediabilmente la qualità del prodotto finito durante la trasformazione delle olive in olio. La conoscenza dei parametri strutturali e operativi delle macchine è dunque un elemento indispensabile per garantire un processo di estrazione orientato verso la qualità. Il produttore deve essere in grado anche di soddisfare le aspettative dei consumatori più esigenti, che richiedono oli differenziati sotto il profilo salutistico e organolettico. La scelta della migliore combinazione di macchine e tecnologie, oggi disponibili, è la chiave per diversificare gli oli e per esaltare le specifiche peculiarità che le varietà italiane sono in grado di offrire.

Antonia Tamborrino

Antonia Tamborrino è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Svolge attività di ricerca nell’ambito delle macchine e degli impianti per il settore agroalimentare e in particolare si è dedicata allo sviluppo di impianti innovativi per l’estrazione olearia. È membro dell’Accademia dei Georgofili e dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria. È stata ricercatore ospite presso l’Università di Davis (California – USA) e ha ricevuto il riconoscimento di Cittadino Onorario della città per l’impegno profuso nelle attività di ricerca, in quelle seminariali e organizzative presso l’Università e presso la comunità cittadina. In qualità di esperto di produzioni agroalimentari di qualità e di innovative tecnologie di raccolta, produzione e trasformazione dei prodotti agroalimentari, ha rappresentato la Puglia in eventi nazionali e internazionali. In qualità di esperto del settore delle macchine olearie ha ricevuto incarichi di collaborazione nell’ambito di progetti di Cooperazione Internazionale svolgendo attività di training in Italia e all’estero. Ha sviluppato collaborazioni con Istituti di ricerca italiani e stranieri. Assaggiatrice dal 2009, iscritta nell’Elenco Nazionale di Tecnici ed Esperti degli oli di oliva extravergini e vergini. Produttrice ad appassionata di olio di oliva.

ANTONIO CAPURSO: L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E IL SUO IMPATTO SULLA SALUTE

L’olio extravergine di oliva è l’elemento centrale della dieta Mediterranea e ha un notevole impatto sulla salute umana. La rilevante presenza di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che costituisce ben il 75% dell’olio di oliva, assieme ad una importante presenza di polifenoli, sono gli elementi determinanti alla base dei benefici dell’olio di extravergine oliva sulla salute umana.
L’oleuropeina e l’idrossitirosolo, i maggiori polifenoli contenuti nell’olio extravergine, con la loro potente attività antiossidante, proteggono tutte le cellule, particolarmente gli endoteli, dal danno ossidativo dei molti radicali liberi responsabili dell’insorgenza di numerose patologie umane.
Storicamente, la prima patologia descritta che beneficiava notevolmente degli antiossidanti è stata la malattia Cardiovascolare, cioè l’Aterosclerosi, l’Infarto miocardico e l’Ictus cerebrale, nelle quali l’olio extravergine esercita una notevole azione di prevenzione.
E’ stato poi osservato che l’olio extravergine esercita un effetto di protezione-prevenzione anche su numerose altre patologie umane, quali il diabete mellito tipo2, l’ipertensione arteriosa, la trombosi, la demenza di Alzheimer e numerose forme di cancro.

Antonio Capurso

Antonio Capurso, professore ordinario di Geriatria, ha sviluppato ricerche su metabolismo lipoproteico, aterosclerosi, cardiologia, invecchiamento cerebrale, malattia d’Alzheimer e demenze, alimentazione.
Ha diretto il Centro Universitario per lo Studio del Metabolismo Lipoproteico ed il Centro Universitario per lo Studio dell’Invecchiamento Cerebrale – Unità di Ricerca della Memoria.
Autore e coautore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, ha partecipato in qualità di relatore a numerosi congressi nazionali ed internazionali.

GAETANO PAPARELLA: L’IMPRONTA ECOLOGICA DELL’OLIVO E DELL’OLIO

Lo studio di LCA (Life Cycle Assessment) dell’olio extravergine del Consorzio ha evidenziato come fase maggiormente impattante la fase agricola in quasi tutte le categorie di impatto ambientale, seguita dall’imbottigliamento. La fase di frantoio invece risulta avere un impatto meno rilevante così come pure il trasporto finale del prodotto. Dall’analisi compiuta si può notare che solo per l’uso di risorse materiali rinnovabili e non rinnovabili la fase di imbottigliamento supera la fase agricola, dovuto all’uso del vetro come contenitore ideale dell’olio EVO.
Di conseguenza l’impegno ambientale della filiera olio EVO dovrà essere indirizzato a:
diffondere la conoscenza e cultura del LCA applicato alla filiera; diffondere ed estendere l’applicazione del metodo di agricoltura biologica; migliorare i sistemi irrigui per migliorare l’efficienza irrigua; ridurre le lavorazioni del suolo ed estendere la pratica della non coltura; favorire l’uso dei residui di potatura come fonte di energia rinnovabile; favorire il compostaggio dei residui organici e la loro incorporazione al suolo; individuare forme di packaging a minor impatto e con minor peso (alternative al vetro); ricercare forme di miglioramento della produttività agricola senza incremento degli inputs; ridurre i consumi energetici per il funzionamento degli uffici e degli impianti fermi sia in frantoio che presso lo stabilimento di imbottigliamento.

Gaetano Paparella

Gaetano Paparella è agronomo all’interno del CIBi (Consorzio Italiano per il Biologico), organizzazione di cui è cofondatore, occupandosi della qualità ambientale delle produzioni e dell’eticità dei consumi pubblici e privati. Con il CIBI è impegnato in diversi programmi per lo sviluppo rurale e la promozione dei prodotti agricoli biologici e di qualità, tra cui: il progetto Buono e Bio, per una rete locale di distribuzione di prodotti biologici di qualità; il progetto OASI di “Oliveti d’Italia” scpa, finalizzato alla riduzione dell’emissione di gas serra e del consumo di acqua in olivicoltura; il progetto BIOLITALIA per la promozione in Italia e all’Estero dei prodotti biologici di qualità italiani. Nel 1996 ha dato vita al BIOL – Premio Internazionale per il miglior olio extravergine di oliva biologico nel mondo (www.premiobiol.it), il cui format è servito di base per altri eventi e in particolare il BIOLFISH, il BIOLMIEL e in ultimo il BIOLKIDS. In particolare il BIOLKIDS coinvolge ogni anno migliaia di bambini della scuola primaria per una esperienza didattica e ludica unica nel suo genere e di grande successo. Grazie alle esperienze maturate in queste organizzazioni, ha sviluppato numerosi contatti che mette a disposizione di chiunque voglia promuovere attività o imprese per lo sviluppo rurale con una particolare sensibilità alle tematiche ambientali e sociali. Per conto della Regione Puglia e della Camera di Commercio di Bari, ha partecipato nel 2015 alla produzione del primo evento O.A.S.I. (Olivo, Ambiente, Salute e Innovazione), una esposizione unica nel suo genere con al centro la pianta dell’olivo. Recentemente ha dato vita insieme ad altri a “BIOLITALIA Formazione”, un nuovo ente di formazione per l’agricoltura e la sostenibilità, di cui è direttore scientifico.

GABRIELLA STANSFIELD: RIFLESSIONI

I dialoghi fluidi intorno all’olio ci regalano alcuni spunti di riflessione: fare l’olio è impegnativo, ma appagante perché si possono ottenere ottimi prodotti, prodotti che fanno bene alla salute. Tuttavia questi prodotti devono avere alcune caratteristiche irrinunciabili. L’aspetto più importante che emerge è il seguente: avendo gli elementi giusti si può produrre e si può scegliere un olio extra vergine di oliva con consapevolezza, un prodotto che sia frutto di buone pratiche, rispettose dell’ambiente e del paesaggio. Emerge che non è difficile acquisire e gestire le conoscenze di base: non ci vogliono studi impegnativi o grandi esperienze, bastano pochi elementi per fare scelte consapevoli, sia nella produzione che nel consumo. La sezione successiva è dedicata all’introduzione dell’attività di assaggio, l’unica in grado di fornire gli elementi per scegliere l’ olio che accoglieremo nelle nostre case e sulla nostra tavola. L’importante è acquisire semplici conoscenze per poterlo fare. Dialoghi fluidi è stato concepito per questo, divulgare gli elementi fondamentali affinché ci sia sempre maggiore consapevolezza nei consumatori e si lasci sempre meno spazio a equivoci.

Gabriella Stansfield

Gabriella Stansfield è nata a Castiglion Fiorentino, provincia di Arezzo. La sua famiglia possiede da generazioni un oliveto sulla dorsale appenninica che divide Toscana e Umbria. Dopo la laurea si occupa di diritto amministrativo e comunitario, lavorando come ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano.
Alla scomparsa del padre, si dedica all’azienda manifatturiera di famiglia, trascurando l’amato podere dei nonni. Alla fine degli Anni Novanta, dopo la vendita dell’azienda, gli olivi, alberi generosi, l’hanno accolta facendola sentire finalmente a casa.
Oggi è imprenditore agricolo, olivicoltrice e produttrice di olio a tempo pieno, raggiungendo risultati di cui è orgogliosa: produce IGP Toscano Biologico. Ama la sua terra e gli olivi.
Assaggiatore professionista. Presidente dell’Associazione delle Donne dell’Olio.

CARMELA BARRACANE: CONOSCERE E SAPER SCEGLIERE L’OLIO. OSTUNI, ULIVI, OLIO ED ESPERIENZE…DI ASSAGGIO

Fare e scegliere un olio, due momenti della stessa filiera. Complicato e semplice al tempo stesso.
Emerge con forza che è necessario tenere sotto controllo molti elementi del processo per ottenere un buon olio: dopo enormi fatiche, una piccola distrazione, può rovinare tutto.
Allora come riconoscere il valore di un olio? Come capire se l’olio è di qualità? Imparando a riconoscerlo!
Dialoghi fluidi ed esperienze di assaggio sono nati dalla voglia di informare i consumatori sulle caratteristiche positive dell’olio, senza fraintendimenti. Sono nati dalla voglia di dire ai consumatori di olio – sul quale si sente parlare spesso e male – che i ricercatori e gli assaggiatori non sono alieni ma studiano e lavorano per il consumatore. Sono nati per dire che esistono produttori onesti che con fatica producono qualità.
Siamo qui per dire come si fa il buon olio, per comunicare a che punto è la ricerca. Non solo un incontro tra ricercatori ma un momento di formazione per il consumatore. Un consumatore sempre più attento che vuole mangiare cibo sano e sicuro, rispettoso dell’ambiente e dalle caratteristiche di pregio riconoscibili.
Siamo qui perché la conoscenza permette la grande conquista della libertà di scelta.
È vero, assaggiare un olio è strano, alcuni inorridiscono all’idea di prenderne un piccolo sorso, senza neanche un pò di pane o un tarallo! Ma poi incuriositi non smettono di fare domande, si divertono e, alla fine, sono soddisfatti all’idea che potranno fare una scelta di qualità in piena autonomia!

Carmela Barracane

Carmela Barracane, laureata in Economia all’Università di Bari, consegue il Dottorato di ricerca su Olivicoltura-Imprese meccaniche specializzate: un binomio made in Italy nel contesto mondiale. Nel 2000 in Tunisia, per il Ministero dell’Università e della Ricerca di Tunisia e il Ministero degli Esteri Italiano, sviluppa il tema: Tunisia–Italia: olivicoltura ed elaiotecnica. Due realtà produttive a confronto: analogie e differenze.
Dal 2002 al 2016 responsabile marketing in una delle aziende italiane più innovative nel campo delle tecnologie di trasformazione delle olive in olio.
Dal 2007 nell’Elenco Nazionale dei Tecnici e degli Esperti degli Oli di Oliva Extravergini e Vergini, oggi assaggiatore nel Panel, riconosciuto MIPAAF, del CIBI di Bari.
Docente in corsi di assaggio professionalizzanti e in corsi divulgativi.
Giurato in Concorsi nazionali ed internazionali di oli.

ALFREDO MARASCIULO: TEORIA DELL’ANALISI SENSORIALE

Oli contraffatti o con origini differenti a quelle indicate in etichetta continuano purtroppo ad essere presenti sul mercato, traendo in inganno i consumatori e danneggiando i tantissimi produttori onesti che con grandissimi sforzi offrono oli extravergini di oliva di ottima qualità.
Tale stato di fatto non è altro che una delle conseguenze del vero problema che attanaglia l’olio extravergine di oliva: la sua scarsissima conoscenza da parte del consumatore.
La maggior parte dei consumatori non solo non conosce la differenza tra olio extravergine di oliva e olio di oliva, ma molto spesso confonde le caratteristiche organolettiche proprie del prodotto genuino e di qualità, con i difetti analitici. Il caso più evidente è quello del gusto amaro e della sensazione di piccante presenti in differente intensità in molti oli extravergini di oliva, che vengono erroneamente interpretati da molti consumatori come indicatori di alta acidità e bassa qualità del prodotto quando al contrario sono prova di un olio extravergine di ottima qualità ed attestano la presenza di una grande quantità di polifenoli, i naturali antiossidanti presenti nelle olive.
L’olio extravergine di oliva è una “spremuta” di un frutto fresco e pertanto deve avere profumi vegetali che ricordino l’erba, gli ortaggi la frutta, mentre non devono mai essere presenti odori e sapori che ricordino fermentazioni oppure ossidazioni.

Alfredo Marasciulo

Alfredo Marasciulo, laureato in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano, ha il titolo di Esperto in analisi sensoriale degli oli di oliva vergini conseguito alla Facoltà di Scienze Sperimentali dell’Università di Jaen (Spagna).
Dal 2001 è iscritto nell’Elenco Nazionale dei Tecnici e degli Esperti degli Oli di Oliva Extravergini e Vergini. Dal 2009 è tra gli Esperti Internazionali del COI. Capo Panel dal 1999, oggi è Capo del Panel, riconosciuto MIPAAF, del CIBI di Bari. Docente in corsi di assaggio professionalizzanti e in corsi brevi a scopi divulgativi. Dal 2016 ha l’incarico di docenza in Analisi sensoriale degli oli di oliva, presso il Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali (DISAAT) dell’Università di Bari. Ha collabora a vario titolo con il MIPAAF, la Regione Puglia, lo IAMB, le Università di Lecce, di Bari e della Basilicata; collabora ed è consulente per numerosi Enti di formazione, Istituti di ricerca e Associazioni. Presidente di giuria in Concorsi nazionali e internazionali di oli. Esperto in etichettatura. Scrive per numerose riviste del settore.

IL PROGETTO

L’Olio di Puglia, Dialoghi fluidi è un progetto interamente dedicato all’olio extravergine di oliva, che ha preso vita nella due giorni dell’ 1 e 2 ottobre organizzata presso il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale di Ostuni.
L’idea nasce da Antonia Tamborrino, ricercatrice ed esperta di innovazioni in macchine e impianti per il settore oleario presso il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università di Bari. E si sviluppa con il Prof. Alessandro Leone dell’Università di Foggia, Carmela Barracane, esperta del settore oleario, Merilù Barbaro, esperta in strategie di comunicazione, in collaborazione con Gabriella Stansfield, presidente dell’Associazione Donne dell’Olio.
La volontà è quella di promuovere contemporaneamente prodotti tipici e beni culturali regionali, quali l’Olio Extravergine di Oliva di qualità e in questo primo evento il Museo Civico di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale con il Parco Archeologico e Naturale di Santa Maria Di Agnano. Un innovativo binomio di collaborazione scientifica che ha l’obiettivo di creare nuove sinergie tra ricerca scientifica, territorio e produttori di olio extra vergine di oliva, nel duplice intento di avvicinare i consumatori alla conoscenza e al consumo dell’olio extravergine di oliva di qualità.
Un progetto quasi interamente al femminile, all’inizio di quel che sarà un percorso continuo. Un team appassionato di olio di oliva e determinato nel raggiungimento degli obiettivi. Un collettivo di donne impegnate in ricerca, innovazione, divulgazione e strategie di promozione che per la prima volta si unisce per dialogare sull’Olio Extravergine di Oliva del proprio territorio. Così nasce L’Olio di Puglia, dialoghi fluidi.

IL GRUPPO DI LAVORO

Responsabile scientifico, la professoressa Antonia Tamborrino
Fanno parte del Comitato Tecnico Scientifico
Dott.ssa Antonia Tamborrino
Prof. Donato Coppola
Dott.ssa Carmela Barracane
Prof. Alessandro Leone
Dott.ssa Gabriella Stansfield
Dott.ssa Merilù Barbaro

Comunicazione e Marketing: YouVision

La foto di apertura è di Luigi Caricato

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