Visioni

Chi assaggia, chi?

Lorenzo Cerretani

Nel corso degli ultimi ho avuto modo di partecipare nel mondo oleicolo a concorsi nazionali ed internazionali, nonché alla redazione di guide in qualità di assaggiatore/giudice o di capo-panel/coordinatore. Alla luce di queste esperienze nonché dal contatto con il mondo produttivo posso dire che tanto i concorsi quanto le guide hanno contribuito alla crescita professionale dei produttori, nonché ad una loro maggiore attenzione verso la qualità.

Detto ciò, resto comunque colpito dalla nascita continua di nuovi concorsi e da alcuni risultati. In particolare non riesco a spiegarmi come mai sia dato poco peso ai giudici e come mai non siano rese note, o sottolineate, le caratteristiche dei panel ai partecipanti. Credo che sia importante fornire maggiori informazioni ai partecipanti: ad esempio sarebbe utile conoscere l’esperienza da assaggiatore di ciascun giudice, il numero di campioni partecipanti al concorso, il numero di campioni assaggiati giornalmente e quindi il numero totale di campioni assaggiati da ciascun giudice.

Questi elementi potrebbero permettere una migliore interpretazione dei risultati. Infatti, in mancanza di questi ed altri elementi riesco a spiegarmi con difficoltà come mai gli stessi oli che partecipano a concorsi organizzati nello stesso periodo siano classificati in categorie diverse: più di una volta ho potuto constatare che lo stesso prodotto classificato come fruttato intenso in un concorso sia poi diventato fruttato leggero per il gruppo di giudici di un’altra competizione.

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