Visioni

Corruzione e parassitismo

Alfonso Pascale

La bella riflessione dell’antropologa Daniela Marcheschi (Rimboccarsi le maniche) apparsa su Olio Officina Magazine esattamente la scorsa settimana, ci fa comprendere meglio le ragioni dell’attuale crisi tra politica e società. Tali ragioni vanno ricercate nella crisi più generale della cultura e nella perdita dell’autonomia e dello spirito critico da parte delle persone colte.

Questo processo di lenta decomposizione delle scienze e delle arti incomincia con il fascismo e prosegue, inarrestabile, con la nascita dei partiti di massa (in Italia Dc, Pci e Psi) che hanno da sempre tentato di assoggettare alle proprie logiche gli scienziati e gli artisti. E ci sono riusciti. Ma in questo modo hanno anche decretato il proprio declino.

Tale evoluzione è apparsa in modo chiaro con la fine delle ideologie che si sono scontrate durante la “guerra fredda”. Con la caduta del Muro di Berlino, ci sarebbe dovuta essere una ripresa della libertà di pensiero. E invece tutto questo non è avvenuto perché, nel frattempo, il collante tra cultura e potere non era più l’ideologia ma la corruzione e il parassitismo.

Solo persone davvero libere possono svolgere funzioni di governo nell’interesse della collettività. Le istituzioni vanno considerate strutture di servizio per i cittadini e non poteri burocratici autoreferenziali.

Se non si torna a formare scienziati e artisti che si caratterizzino per una profonda libertà di pensiero, la politica non potrà mai riacquistare credibilità agli occhi della gente. Non potrà, infatti, attingerere da nessuna parte il personale che serve per governare adeguatamente le istituzioni, se le persone colte non hanno più spirito critico.

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