Visioni

Il rimpallo delle responsabilità

Daniela Marcheschi

“È mercoledì. Sono a Cesena”…. Io ci sono col pensiero al disastro e mi rattristo. Maltempo in misura mai vista. In Emilia Romagna ben quattordici fiumi sono straripati, dopo alcuni giorni di pioggia. Oramai accade ovunque a tanti fiumi nel nostro Paese, quando piove in quantità insolite. Ma quattordici fiumi allo stesso tempo dicono a chiare lettere che è la politica italiana nelle sue ramificazioni territoriali che non va. Poi c’è il rimpallo delle responsabilità dei consorzi nel controllo dei corsi d’acqua, cose che si toccano con mano ogni giorno, se si cammina o si abita in campagna. Ovunque.

È la logica di tante amministrazioni locali che evidentemente va cambiata. Autoreferenzialità diffusa in categorie intere o quasi, salendo dal basso verso l’alto. Difesa dei privilegi dei pochi, disservizi, problemi gravi per i molti. Manca un pensiero di Italia, in quanto Paese da affidare ai nostri figli e nipoti. Il mondo non finisce con noi, non è limitato alle nostre generazioni.

Penso con gratitudine a chi costruì secoli e secoli fa gli argini del Serchio e previde un sistema di aree in cui organizzare, al bisogno, delle micro-alluvioni controllate. Vogliamo praticare l’ingenuità? Vogliamo o no pretendere una preparazione culturale seria da parte di chi è preposto a dirigere qualsiasi cosa, nel piccolo e nel grande? Vogliamo smetterla con le complicità confuse con gli opportunismi privati? E pretendere etica, non moralismo e sentimentalismi lagnosi; non greppie?

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