Visioni

L’ansia del cambiamento

Alfonso Pascale

Nella nostra vita non c’è una stagione più significativa di un’altra. Ogni età ha la sua particolare bellezza che va colta e valorizzata. E’ questo il segreto di una vita eticamente compiuta, affrancata dall’ansia del cambiamento, libera di dedicarsi al presente con la memoria grata per il tempo trascorso e la fiducia per quanto accadrà in futuro.

Spesso ci facciamo prendere, invece, dalla sindrome di Peter Pan, una condizione psicologica che ostacola il percorso verso la piena maturità perché privilegia strade facili, apparentemente spianate ma sicuramente poco gratificanti e prive di quegli stimoli che solo una vita da adulti può offrire.
Ci gratifichiamo ascoltando l’eterno fanciullino che è dentro ognuno di noi, spensierato, attraente, affascinante, immune dai legami, apparentemente sereno, ma profondamente immaturo e incapace di costruire una relazione stabile.

La persona succube della sindrome di Peter Pan è fortemente egocentrica, imprevedibile, misteriosa, sfuggente, desiderosa di primeggiare. Rifiuta categoricamente il suo ruolo di adulto. Posta di fronte ai problemi concreti, trova il modo di sottrarsi prontamente, rinunciando ad affrontare quelle tappe significative della vita che, seppur rischiose e avverse, risultano senz’altro necessarie per confrontarsi col mondo e raggiungere la piena realizzazione di sé.

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